Tante risate e tanto divertimento per le persone che, ieri sera venerdì 20 luglio, hanno affollato la piazza di San Vitale per assistere alla rappresentazione teatrale “Treste a chi more ca chi reste zi cunzole!”
Questa è la terza volta che lo spettacolo va in scena a San Salvo. Anche chi aveva già assistito a questo spettacolo, con immenso piacere è tornato e ha assaporato la bellezza di un teatro che è sempre unico e nel contempo fa fare un tuffo nel passato raccontato e vissuto dai nostri nonni.
Molti dei nomi e soprannomi tipicamente sansalvesi che si sono ascoltati nel corso dello spettacolo, i costumi, le espressioni e modi di dire hanno aiutato gli spettatori a vivere per un paio di ore in un contesto spazio- temporale completamente diverso rispetto a quello di oggi.
La storia tragica di un marito e di un papà con ancora dei figli piccoli e che viene a mancare per via di un calcio alla testa della giumenta di famiglia, è diventato lo spunto per raccontare una povertà materiale che in alcuni tratti faceva di necessità virtù e nel contempo proponeva una saggezza infinita. "S'cattat na cascia bbon? (Hai comprato una cassa da morto buona)...."Tant na casc è na casc" (Tanto una cassa è una cassa).
L'ingegno di Maria Pagano e della nipotina Sofia Colasante ha fatto inserire nella scenografia delle lenzuola "adornate ad hoc", dalla stessa regista, con toppe e scritte che riuscivano a dare l'idea della povertà di quel tempo e al contempo avevano la funzione pratica di coprire i movimenti del cambio di scena su un palco che non era quello tipico del teatro.
Tutti gli attori sono stati a dir poco straordinari e chi li conosce nella vita quotidiana ha potuto apprezzarne la bravura proprio perché nei toni di voce, nei modi di muoversi e con le loro espressioni dialettali, riuscivano ad essere altre persone. Nevilia Lalla, una delle attrici protagoniste, a margine dello spettacolo ha affermato "Sul palco riesco a trasformarmi e diventare una persona completamente diversa rispetto a quella che sono nella vita e a volte anche a essere quella che vorrei essere"
A fine spettacolo sono salite sul palco anche il sindaco Tiziana Magnacca che dopo essersi complimentata con la compagnia ha sottolineato l'importanza di avere sempre in mente la consapevolezza delle nostre origini, e il vicesindaco Maria Travaglini che ha consegnato alla regista Maria Pagano una targa riconoscimento.
A fine serata una meritatissima "nzalaten" (grossa e antica coppa di latta) di squisiti rigatoni al sugo fresco e basilico per gli attori.