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4 amici al bar che riusciranno a cambiare il mondo

Aspettando Vinum et Cultura: intervista ai principali promotori di un grande evento enogastronomico che animerà il centro storico di San Salvo dal’11 al 13 novembre

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I bambini, i ragazzi e i giovani rappresentano sempre la promessa del futuro di un territorio. Troppo spesso viene data poca voce ai giovani che hanno tanto da dire e dare all’interno di una società. Ma poi ci sono alcuni che “non possono tacere” e riescono a proporre con la loro freschezza, il loro entusiasmo e la loro grande voglia di fare, qualcosa di veramente bello per i posti in cui vivono. Ed ecco che nasce Vinum et Cultura, un evento eno-gastronomico e musicale che animerà il centro storico di San Salvo dall’11 al 13 novembre. Con l'occasione i suoi promotori, anche se giovanissimi, sono riusciti a coinvolgere istituzioni, attività commerciali e comuni cittadini. Ecco l’intervista ai principali protagonisti di questo evento, amici con un comune “denominatore”, la musica.

Vinum et Cultura è un’iniziativa proposta dall’associazione culturale “Fatto Bene”. Chi c’è dietro questa associazione e come è nata?

Siamo 5 amici tutti molto giovani e molto uniti tra di noi grazie a una comune passione, la musica elettronica d’autore. Siamo i fratelli Flavio e Angelo Caruso, Cesare Mich, Valerio Ebert e Fabiola Lavecchia. “Fatto bene” è un’associazione culturale nata il 30 ottobre del 2015 per una nostra comune esigenza. Ognuno di noi è stato fuori ed ha accumulato delle esperienze che a San Salvo non potevamo acquisire. Tutti noi viviamo determinati input culturali e il desiderio di creare l’associazione è nata in maniera molto spontanea proprio per portare nel nostro territorio qualcosa che mancava. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto “dobbiamo farlo noi”. E siccome amiamo fare le cose come si deve abbiamo chiamata questa associazione “Fatto bene”. Ognuno di noi ha delle particolari capacità nel campo musicale e frequentandoci siamo divenuti uno il complemento dell’altro. Flavio e Valerio hanno vissuto un periodo a Milano dove si sono ritrovati a frequentare i concerti di musica elettronica d’autore. Flavio, che è il presidente dell’associazione e gestisce, insieme al fratello Angelo, anche Drank Vini e Pani, ha sempre organizzato serate di ogni tipo, Valerio è un ingegnere del suono, Cesare e Fabiola, che, oltre ad avere la passione per questo genere di musica, ha seguito un master post universitario in management delle imprese musicali alla Lewis, curano la comunicazione e l’organizzazione degli eventi.   

Quali sono i principali obiettivi dell’associazione?

La musica è il nostro comune denominatore. Il nostro obiettivo principale è quello di promuovere la musica come uno strumento d’impulso per il  patrimonio culturale, sociale ed economico nel nostro territorio. L’associazione sta portando avanti il progetto musicale New Electronic Order che diventerà anche un’etichetta discografica. Già stiamo lavorando per proporre i primi artisti e i primi album già nel 2017.

In questo anno di attività avete organizzato diversi eventi. Vinum et Cultura è il primo evento con un respiro così ampio. Quali difficoltà avete incontrato?

Le principali difficoltà che abbiamo incontrato sono legate a questioni finanziarie, sanitarie ma soprattutto burocratiche. Ogni cavillo l’abbiamo dovuto scoprire un pezzo alla volta, con grande dispendio di energia, di tempo e di soldi. Già avere un punto di riferimento al quale rivolgerci e che ci indicava in un solo incontro tutto ciò che dovevamo fare sarebbe stato di grandissimo aiuto.

E invece qual'è stata la cosa più bella dell’organizzazione di questo evento?

L’appoggio che abbiamo incontrato soprattutto da un punto di vista umano prima dell’intera amministrazione comunale e in particolare dell’assessore alla Cultura Giovanni Artese. E poi una cosa che ci ha veramente fatto piacere è stata la disponibilità delle attività presenti nel centro storico come Osvaldo Menna, il Tea Room, Biondo Tomeo e tanti altri che ci hanno detto “se hai bisogno di una mano noi ci siamo”. Senza contare l’appoggio di tanti cittadini comuni. Chissà forse hanno apprezzato questi nostri sforzi proprio perché siamo dei giovani che amano la propria terra.  

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