Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Federmoda-Confcommercio Chieti, presentato il Vademecum “Rapporto con i Fornitori”

redazione
Condividi su:

In occasione dell’incontro “Made in Italy tra sostenibilità, ricerca e innovazione”, organizzato da Federazione Moda Italia-Confcommercio in collaborazione con Pitti Immagine Uomo presso la Fortezza da Basso a Firenze, è stato presentato il Vademecum “Rapporto con i Fornitori” per supportare le imprese retail della moda.

Si tratta di una guida pratica su buone prassi, diritti e doveri nei rapporti contrattuali che raccoglie le indicazioni delle imprese italiane del retail della moda.

A riguardo il presidente di Confcommercio Chieti e vice presidente nazionale di Federazione Moda Marisa Tiberio si è espressa così: “Il vademecum diventerà uno strumento sindacale validissimo, inedito e utile sia per i veterani del settore moda (negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, tessile per la casa e articoli sportivi) sia per i nuovi imprenditori che vorranno immettersi nel mercato. Ricreare con i nostri fornitori delle relazioni improntate sulla fiducia e il rispetto reciproco non può che far bene a tutta la filiera distributiva ed evitare che i nostri stessi fornitori ci facciano concorrenza . Il settore vive un momento di grave difficoltà e superare la tempesta insieme è un'opportunità per le nostre imprese".


Il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni ha dichiarato: “C’è stato un grande interesse delle imprese della moda per questo documento che sintetizza i contributi del Gruppo di Lavoro del nostro Consiglio Nazionale rispondendo all'esigenza di una guida pratica su buone prassi, diritti e doveri nei rapporti contrattuali. Un testo che basa su trasparenza, fiducia reciproca e rispetto degli impegni all’insegna dell’innovazione e del contesto attuale. Con questo vademecum, che raccoglie le indicazioni pervenute dalle imprese italiane del retail della moda, Federazione Moda Italia vuole supportare non solo i commercianti esperti, ma anche i nuovi imprenditori che si affacciano ora al mercato, bilanciando sforzi economici e conoscenze cruciali per superare insieme ai fornitori il particolare momento.
Il documento suggerisce parametri per la scelta dei fornitori, la negoziazione delle condizioni di acquisto, l’instaurazione di rapporti collaborativi trasparenti, il rispetto delle norme sull’etichettatura e l’attenzione ai valori ecologici e sociali”.

“In un contesto di sfide significative, aggravate dalla globalizzazione e dalla concorrenza dei colossi del web" prosegue Felloni "è importante rendere i centri storici più attrattivi e promuovere i valori del Made in Italy, dello slow fashion e della sostenibilità ambientale ed economica. È quindi sempre più necessario un confronto costruttivo e un dialogo costante tra operatori commerciali e fornitori per affrontare insieme le problematiche di filiera con trasparenza e fiducia reciproca, unitamente a un approccio strategico volto a garantire un futuro all’intero settore”.

I dati del Fashion Retail Report di Federazione Moda Italia-Confcommercio mostrano un calo medio dei consumi nel settore moda del 2,7% nel 2023. Anche i saldi invernali non sono riusciti a invertire la tendenza, registrando un calo del 4,5% a gennaio e del 4,6% a febbraio. Marzo, aprile e maggio sono stati mesi “freddi” per le vendite, con diminuzioni rispettivamente del 3,6%, del 7,1% e del 6,5% rispetto agli stessi mesi del 2023. Il settore moda, che rimane un fondamentale pilastro dell'economia nazionale contando 170.828 punti vendita e 299.890 addetti al 31 dicembre 2023, vede tuttavia una ripartenza dei consumi ancora troppo lenta.

"Per questo" conclude Felloni "come Federazione Moda Italia abbiamo proposto al Tavolo della Moda presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy l'istituzione di un patto per la ‘filiera etica’ e rimaniamo in attesa di un intervento urgente del Governo sulle locazioni commerciali, ad esempio, con un credito d’imposta del 30% oppure con la cedolare secca sugli affitti commerciali condizionati all’obbligo di una congrua riduzione dei canoni di affitto con un accordo specifico tra locatore e conduttore; sulla detrazione d’imposta ai consumatori per l’acquisto nei negozi di prossimità di nuovi prodotti di moda in cambio di quelli usati. Sull’introduzione di un'aliquota Iva agevolata sui prodotti di moda sostenibili e made in Italy”.

 
 

 
 
 
Condividi su:

Seguici su Facebook