Una storia abruzzese, una piccola perla.
La Compagnia della Grattacace di Guardiagrele è compagnia e cenacolo culturale che crede nelle persone e nella loro forza intellettuale. E' composta da guardiesi - professionalità eccellenti nei rispettivi ambiti - e organizza ogni anno un premio, la Grattacace appunto, 'riconoscimento inaspettato consegnato a persone (non personalità né personaggi) a cui va il nostro grazie per quello che hanno fatto e che continuano a fare per le nostre comunità, senza aspettarsi niente in cambio", cosi si legge in manifesto.
Premio figlio di quella raffinatezza culturale che vede da decenni in Guardiagrele una eccellenza regionale e non solo.
Negli anni sono stati premiati paleontologi, ricercatori universitari, professori, storici, imprenditori, che da questo territorio hanno preso e che a questo territorio hanno provato a dare.
Quest'anno il premio '2024', categoria 'foresti” e' andato a Litorale Vivo, un comitato di persone (non una singola persona (perché 'da soli si è di meno'), un gruppo di surfisti impegnato nella difesa di una delle onde più belle d'Italia a Vasto, in Abruzzo, con la seguente motivazione: "Come esempio di chi e' disposto a condurre le battaglie in cui onestamente crede nonostante la disparità di forze, perché la ragione si afferma anche per percorsi inaspettati".
Riconoscimento ad un gruppo di surfisti (di persone) che sta cercando di rendere un tema - l'artificializzazione permanente e definitiva delle coste italiane attraverso la posa indiscriminata di barriere frangiflutti (1/4 della superficie costiera totale italiana, la densità più alta al mondo, una tecnologia obsoleta in Italia a regime di sostanziale monopolio). Un tema portato avanti attraverso la difesa di un simbolo - la Grotta del Saraceno a Vasto - vero e proprio monumento naturale, onda adatta alla pratica del surf da onda dalle caratteristiche eccellenti, unico point sinistro in 1000 km di costa adriatica - conosciuto a livello nazionale e internazionale da decenni per la sua bellezza e qualità.
Strano a dirsi, che qui in Adriatico sia possibile non solo 'fare surf', ma farlo in maniera eccellente, letteralmente, 'sotto casa'. Onda che verrà distrutta per sempre - nonostante siano possibili soluzioni alternative, meno impattanti, più economiche - nel sarcastico disinteresse politico (triste e' la politica se sarcastica coi suoi cittadini), imprenditoriale, e perché no, culturale.