Si sono spostate sul tratto di mare tra San Salvo e Termoli le ricerche di Silvana Pica, la 57enne scomparsa da Pescara il 17 gennaio. Dopo il ritrovamento della borsetta della donna, traduttrice alla Provincia di Pescara, gli inquirenti hanno spostato le indagini proprio sul quel tratto di litorale, nella speranza che il mare possa far riaffiorare il corpo della donna.
Fino a quel momento la pista che i carabinieri stanno seguendo è quella del sequestro di persona, così come sostenuto fin dall'inizio dal figlio della Pica, Lorenzo Berghella che, insieme al cognato della donna, è stato ascoltato di nuovo dai carabinieri anche se in via informale.
Nel frattempo i militari dell'Arma stanno cercando di dare una spiegazione alle testimonianze discordanti della suocera della 57enne e della coinquilina rumena. La prima, infatti, ha sempre affermato di aver visto la Pica visibilmente agitata e con il labbro tumefatto forse a causa di un pugno ricevuto, mentre per la seconda la 57enne era tranquilla quando l'ha vista per l'ultima volta tanto da averle raccontato che il labbro era gonfio a causa di una allergia.
Perché questa differenza nelle due versioni? E soprattutto perché la Pica non è andata a lavorare né il lunedì antecedente la scomparsa né la mattina del 17 gennaio? Tutte domande alle quali le indagini dovranno dare una risposta.