Due mesi fa un furto e minacce nei confronti del parroco di San Nicola, don Domenico Campitelli, hanno reso necessaria la presenza dei carabinieri durante le funzioni religiose. La vicenda è presto caduta nell'ombra per tornare alla ribalta solo qualche giorno fa durante il comizio del candidato sindaco del PD Arnaldo Mariotti: «Atti di violenza, di minaccia nei confronti di un parroco. Bisogna stringersi intorno al sacerdote di San Nicola. Bisogna impedire assolutamente che qualcuno sia costretto ad andarsene da San Salvo perché c’è un disegno criminoso intorno». Si parlava del problema sicurezza a San Salvo e queste parole hanno fatto subito pensare a una regia che punterebbe alla cacciata del parroco. Insomma, non episodi tra loro 'slegati', ma ben altro.
Da domenica – giorno del comizio – ci si interroga sulla natura del «disegno criminoso». È lo stesso Mariotti, però, a ridimensionare quanto detto dal palco: «La mia forse è stata una forzatura da comizio, l’importante è che si parli della questione sicurezza a San Nicola e che si dimostri vicinanza a un parroco che non merita le attenzioni di un gruppo di balordi».
Il sasso nello stagno, però, è stato ormai lanciato e qualche fedele si sbottona: «Prima di tutto Mariotti ha perso un’occasione per tacere, la politica non c'entra niente. È vero che gli episodi spiacevoli continuano. Qualche giorno fa hanno defecato accanto alla statua di San Nicola. Si tratta di azioni di tossicodipendenti. Stanno facendo di tutto per allontanarlo – il parroco – da San Salvo, ormai non dorme neanche più qui e non è giusto».
Proprio per questo, gli stessi fedeli avrebbero esortato i membri più attivi nella parrocchia a non lasciare solo don Domenico, ma c’è chi lascia intendere altro: a qualcuno farebbe piacere un addio – ritenuto ora scontato – del parroco.
Insomma, anche se con modalità differenti, tutti sono d’accordo che sia arrivato il momento di dimostrare la propria vicinanza al parroco con i fatti e a non abbassare l'attenzione sulla questione sicurezza del quartiere San Nicola.