Eravamo abituati alla contraffazione di grandi griffe del made in Italy o dell’agroalimentare, ma che si potesse arrivare a contraffare addirittura i fertilizzanti non avremo mai potuto immaginarlo.
E, invece, il mercato della contraffazione non ha risparmiato neanche il presidente nazionale di Federchimica, Cesare Puccioni, clonando il logo identificativo e le confezioni dei fertilizzanti della sua società, sita nella zona industriale di Punta Penna a Vasto.
L’allarme era scattato, nel marzo 2011, in Bulgaria, dove un cliente aveva segnalato la presenza sul mercato locale di confezioni sospette di Nutrisol, un fertilizzante prodotto dalla Puccioni. Identico il marchio, inferiore il prezzo, simile ma diversa l’etichetta, diverso il sacco, differente il contenuto per composizione. Dopo la Bulgaria, l’Albania, dove sono state intercettate alcune partite contraffatte di “Superphos”, fertilizzante dell’azienda vastese e, in questo caso, la contraffazione appare più sofisticata.
Ora la Puccioni ha intrapreso azioni legali per tutelare il brand dei concimi dell’azienda. Ma la legislazione in vigore negli altri Paesi non aiuta. Di certo si tratta di una contraffazione su vasta scala arginabile solo dando vita ad un sistema di tutela centralizzato.