La crisi mette l'automotive in ginocchio. Si moltiplicano le giornate di cassa integrazione per i dipendenti della Fiat Powertrain di Termoli e di conseguenza per le aziende abruzzesi fornitrici della casa automobilistica. A maggio le tute blu dello stabilimento di contrada Rivolta del Re si fermeranno a rotazione per due settimane: dal 14 al 20 maggio e dal 28 maggio al 2 giugno. Saranno due le settimane di cassa integrazione anche alla Denso.
A San Salvo l'indotto metalmeccanico è costretto a rallentare la produzione. I dipendenti della Denso andranno in cassa integrazione dal 7 all'11 maggio e dal 21 al 25 maggio. Il comparto metalmeccanico non si riprende. Il grafico delle vendite auto è a picco. Nel corso dell'ultima riunione, tenuta nello stabilimento Fiat di Termoli, i sindacati hanno comunicato ai lavoratori la necessità di fermare completamente la produzione dal 28 maggio al 2 giugno. Una brutta tegola per gli operai della fabbrica molisana. Dal 14 maggio il riposo forzato riguarderà gli operatori del settore "Cambi", M40 e C520. Il 28 maggio gli impianti della fabbrica molisana si spegneranno completamente e resteranno a casa 2.700 lavoratori fino al 2 giugno.
«La situazione è drammatica anche nell'indotto del Vastese», conferma il segretario provinciale della Cisl, Primiano Biscotti, «in settimana è in programma una nuova riunione alla Denso per fare il punto della situazione. Salvo modifiche dell'ultim'ora l'industria giapponese di Piana Sant'Angelo farà ricorso agli ammortizzatori sociali dal 7 all'11 maggio e poi ancora dal 21 al 25».
E giugno e luglio stando alle previsioni non dovrebbero portare notizie più rassicuranti. La Denso sta puntando su nuovi prodotti. E' probabile, tuttavia, che la ripresa non arrivi prima del 2013. Se l'automotive non si rimette in moto, la ruota produttiva dell'indotto non può girare. La Cgil ha organizzato per il 4 maggio una manifestazione davanti alla fabbrica di Piana Sant'Angelo. «Il raduno servirà a gridare il malessere generale dell'industria nel Vastese. Le grandi aziende non attraversano un buon periodo e l'indotto è in forte sofferenza. E' assolutamente necessario trovare una soluzione per evitare il crollo economico e produttivo delle fabbriche di Punta Penna, Piana Sant'Angelo e Valsinello», insistono Cgil, Cisl e Uil.