Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Videopoker illegali nei locali di Vasto, San Salvo e Furci, controlli e sequestri della Finanza

Fronte 'caldo' anche quello dell'evasione fiscale: 2,5 milioni di euro nel settore auto nel territorio provinciale

Redazione
Condividi su:

Cinque apparecchiature del tipo videopoker poste sotto sequestro e contestazione di un illecito amministrativo al titolare di un esercizio del Vastese: i controlli della Guardia di Finanza, negli ultimi giorni, sono stati anche incentrati alla prevenzione ed alla repressione del gioco illegale sul territorio.


Militari della Compagnia di Vasto, unitamente a finanzieri di altri reparti, coordinati dal capitano Giuseppe Mennitti, hanno effettuato verifiche in 12 locali, tra Vasto, San Salvo e Furci, controllando un totale di 59 macchinette e sequestrandone 5, risultate prive di collegamento con l’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato. Al titolare di uno dei locali sottoposti a controllo contestati illeciti amministrativi che prevedono l'applicazione di sanzioni pecuniarie fino ad un massimo di 10.000 euro.

"Dal 1° gennaio ad oggi - viene evidenziato in una nota delle fiamme gialle - gli interventi sono stati 25 ed hanno permesso di controllare oltre 100 macchinette da intrattenimento, ponendo sotto sequestro 6 apparecchiature e sequestrando un intero locale di scommesse privo delle autorizzazioni ministeriali. Sono state complessivamente segnalate all’autorità dei Monopoli di Stato 3 persone/gestori".

Fronte 'caldo' anche quello della repressione all'evasione fiscale. "I militari della Compagnia di Chieti, dopo circa un anno di attività, hanno ricostruito e constatato un'evasione fiscale alle imposte dirette e all’Iva per un imponibile per oltre 2,5 milioni di euro, sottratto alla casse dello Stato, da parte di tre società del Chietino operanti nel settore del commercio di autoveicoli, trasporto su strada e ristorazione.  Le ditte sono risultate evasori totali in quanto sconosciute all’erario, non avendo presentato le prescritte dichiarazioni  ai fini delle imposte dirette ed indirette. Avendo nascosto o distrutto la documentazione contabile, i redditi degli imprenditori sono stati ricostruiti attraverso accertamenti bancari nei confronti delle stesse società e delle persone fisiche coinvolte nell’attività economiche, risultate il più delle volte privi di redditi, ma con un alto tenore di vita. I responsabili dell’evasione sono stati denunciati per reati tributari, proponendo per essi anche il sequestro preventivo per equivalente delle disponibilità mobiliari ed immobiliari (appartamenti e autoveicoli), sulle quali si pronuncerà l’autorità giudiziaria. Dall’inizio dell’anno ad oggi - conclude il colonnello Paolo D'Amata, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Chieti - il reddito sottratto all’imposizione fiscale accertata è pari ad oltre 30 milioni di euro".

Condividi su:

Seguici su Facebook