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Scena muta davanti al Gip, ma ai suoi legali Ciarelli dice di non aver ucciso Rigante

In carcere a Vasto l'interrogatorio del giovane rom accusato di omicidio

Redazione
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Ha scelto di non rispondere alle domande del Gip di Chieti Massimo Ciarelli, il 29enne rom accusato di aver ucciso l'ultrà del Pescara Domenico Rigante il primo maggio scorso, ma davanti ai suoi legali, stando a quanto riportato da alcune agenzie di stampa, Ciarelli si difende sostenendo di non essere stato lui ad assassinare il giovane pescarese..


Questa mattina, in carcere a Vasto, dove Ciarelli detenuto da sabato, poco dopo l'arresto avvenuto in un'area di servizio sull'A14 in territorio di Francavilla, l'interrogatorio di garanzia davanti al pm di Pescara Salvatore Campochiaro ed al Gip di Chieti Antonella Redaelli, competente per la convalida del fermo. Ai magistrati non parla Ciarelli, ma in privato con i suoi legali si difende: "Non sono stato io".

Ad assistere legalmente il giovane rom, che resta rinchiuso nella casa circondariale di Torre Sinello sono gli avvocati Antonio Valentini e Franco Metta.

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