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Si fanno i conti con gli esuberi alla Pilkington: 'sforbiciata' di 210 lavoratori per l'azienda

Pesante piano di 'austherity' messo in campo dalla multinazionale del vetro

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Frena la produzione e Pilkington riduce il personale. Il colosso giapponese del gruppo Nippon Sheet Glass annuncia sforbiciate. L'azienda vuole mettere in mobilità 210 dipendenti: 100 operai e 110 impiegati.


I sindacati cercano soluzioni alternative e chiedono al neo sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, di convocare un tavolo sul lavoro. Il piano di austerity è stato annunciato dall'azienda qualche giorno fa con una lettera inviata all'Associazione industriali di Vasto e alla Provincia.

«Nella nota Pilkington segnala 210 esuberi: 100 operai, 75 impiegati e quadri e altre 35 figure del settore impiegatizio soppresse o sostituite dopo il processo di accorpamento dei reparti con nuove figure di dipendenti chiamate "process tecnology"», dice Emilio Di Cola, rsu della Cgil. Giovedì sindacati e rappresentanti dell'industria vetraria s'incontreranno nella sede vastese di Confindustria per firmare l'accordo sulla mobilità.

«La situazione a questo punto è drammatica. Pilkington non ha 210 lavoratori che riescono ad arrivare alla pensione con la mobilità. Cercheremo di ottenere per loro contratti di solidarietà. Al momento qualsiasi altro commento è inopportuno. È necessario capire meglio cosa ha determinato questa decisione», aggiunge il sindacalista.  Certo è che la crisi non dà tregua. Al contrario, gli effetti sono più gravi di quanto economisti e industriali avessero immaginato.  A Piana Sant'Angelo la situazione è in evoluzione. Anche Pilkington, una delle industrie più solide, è costretta a fare i conti con il calo di ordinativi.  Per sanare la crisi di bilancio Nsg avvia a livello mondiale un processo di ristrutturazione e nuova organizzazione. In arrivo anche nuove giornate di cassa integrazione che accompagneranno i lavoratori alle ferie.  «L'eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali è il male minore. A spaventare è il piano di ridimensionamento e accorpamento. La situazione sta diventando pesante», riprende Di Cola, «e eervono rimedi urgenti. A questo punto rivolgo un appello al nuovo sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, e la invito a convocare prima possibile un tavolo sull'emergenza lavoro. Rivolgo lo stesso appello a tutte le istituzioni locali e regionali e in particolare al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio», conclude l'esponente della Cgil.

D'accordo con lui sono anche la Cisl e la Uil.  Gli esuberi erano nell'aria, ma nessuno si aspettava che sarebbero stati colpiti 210 lavoratori. E solo un mese fa il colosso vetrario aveva mandato a casa 150 interinali. Fare a meno di 360 lavoratori in un semestre non è cosa da poco. E questa volta gli investimenti all'estero non c'entrano affatto.  Anche i lavori del nuovo sito produttivo in Polonia vanno a rilento. La linea float nel Regno Unito è stata chiusa e procede molto lentamente anche la realizzazione della linea Solar energy in Vietnam.  Difficile pensare che entro pochi mesi la situazione possa migliorare. «Rispetto a qualche mese fa si avvertono piccoli sintomi di ripresa, ma gli effetti non arriveranno prima del 2013», dicono i rappresentanti dei sindacati. In questo periodo ci si può difendere, quindi, solo rimboccandosi le maniche, puntando sulla qualità e cercando soluzioni tampone.

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