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Una 'task force per l'occupazione' per far fronte alla crisi della Pilkington

Preoccupa l'annuncio di esuberi e si individuano possibili soluzioni per frenare le difficoltà

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Meno tasse e burocrazia, contenimento dei costi dell'energia e della logistica. È la ricetta di Confindustria per evitare la fuga delle industrie dal Vastese e dall'Abruzzo.


«È una medicina che va presa subito per evitare la chiusura della linea produttiva del settore auto della Pilkington e di decine di aziende dell'indotto», afferma il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera. «La partita è importantissima per il futuro economico del territorio. Il Vastese si sta giocando centinaia di posti di lavoro. La politica deve intervenire immediatamente. È necessaria una task force per salvare l'occupazione».

Il piano di razionalizzazione diffuso dal gruppo Nippon Sheet Glass e la richiesta di messa in mobilità di 210 dipendenti Pilkington non stupisce affatto il presidente degli industriali. «Da mesi Pilkington continuava a chiedere il miglioramento della logistica e la riduzione della pressione fiscale. Le richieste del colosso del vetro, più volte enunciate dai sindacati, sono state ignorate», afferma l'industriale. «Bene ha fatto il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, a convocare urgentemente un tavolo di crisi. Ma insieme a lei devono muoversi anche gli altri sindaci, la Provincia e la Regione. Devono farlo prima che sia troppo tardi. Rimediare a situazioni ormai compromesse è difficile», ammonisce Primavera. L'industriale ha inviato una lettera a tutti i sindaci del Chietino invitandoli a ridurre l'Imu. La Regione deve invece decidersi a ultimare la bretella ferroviaria che collega le industrie al porto: Punta Penna è importante e strategico». Grazie a un accordo di Confindustria con Frittelli Maritime Group e l'Agenzia marittima vastese, sullo scalo istoniense potrebbero presto aprirsi nuovi scenari grazie all'uso di navi portacontainer. Una rete ferroviaria collegata con il porto permetterebbe alle industrie di dimezzare i costi della logistica. Ma vanno trovate soluzioni anche per contenere i costi dell'energia.

«Non è certo un problema locale, ma la politica abruzzese faccia la sua parte senza lasciarsi distrarre», ammonisce Primavera.  «Perché mai un'azienda dovrebbe restare in Italia quando i costi dell'energia sono superiori del 35% rispetto a Francia e Germania? Diamo ai dirigenti Pilkington la possibilità di convincere i responsabili di Nippon Sheet Glass che è importante continuare a scommettere sul sito produttivo del Vastese», insiste Primavera auspicando la convocazione di un tavolo regionale urgente sulla delicata vicenda.  Nei prossimi giorni l'amministrazione comunale di San Salvo cercherà di verificare se e quanto è possibile ridurre la pressione fiscale. Il consigliere regionale Nicola Argirò (Pdl) si farà portavoce delle richieste della Pilkington all'assessore Paolo Gatti. Paolo Palomba, consigliere regionale Idv, interesserà della vicenda Antonio Di Pietro. «Le intenzioni devono tradursi in azioni. Servono strategie di rilancio. La Polonia è vicina e Pilkington ha in Polonia un ottimo sito produttivo», insiste Confindustria.

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