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Angelo Pollutri sui giovani in politica: «Del Casale e Della gatta sono una piacevole “anomalia” nel panorama politico vastese»

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Ho letto con interesse  l’intervento del segretario del PD di Vasto, Antonio Del Casale, apparso su alcuni siti web locali ed esprimo piena condivisione su molti argomenti da lui proposti.
L’articolo  del “giovane” segretario è opportuno e giunge in un momento di grande indecisione organizzativa e politica dei grandi partiti, basta osservare ciò che è successo nei giorni di venerdì e sabato scorsi, quando Berlusconi ha annunciato la sua nuova discesa in campo mettendo da parte il giovane Alfano, mentre il  PD ha perso la ghiotta occasione di mostrare al Paese la voglia e la volontà di essere un soggetto maturo e pronto a farsi carico di guidare il Paese, con responsabilità e perché no  anche rientusiasmando questa benedetta Italia.
In buona sostanza nello scorso fine settimana si è consumata una evidente affermazione di volontà da parte sia della PDL che del PD espresse in  una “dittatura generazionale” è ovvio che a queste attività non vengono meno i partiti minori, quali IDV, Lega Nord, e l’UDC.
I giovani in politica debbono essere quelli  che debbono “stare in servizio”, ha sintetizzato bruscamente Bersani, con il quale condivido si l’appartenenza allo stesso partito, ma nei toni e qualifiche dello stesso quale “ditta”, sono anni luce lontano, ma questo è il pensiero comune di molti leader politici nazionali.
Antonio del Casale, insieme al suo vice Della gatta,  sono una bella e piacevole “anomalia” nel panorama politico del territorio vastese.
Il Partito Democratico di Vasto ha fatto benissimo a trovare la forza di sintetizzare in due giovani la possibilità di smuovere il panorama politico locale, spingendosi anche oltre e cioè  incoraggiando ad una  sfida generazionale che possa essere colta anche dalla PDL e da altri partiti minori.
E’ ovvio che ognuno deve svolgere i propri compiti di organizzazione nella propria area di riferimento, ma incoraggiare un metodo è pregevole soprattutto se esso è anticamera di una scossa di cui il territorio vastese ha fame e necessità.
Condivido l’esame di Del Casale, quando egli a gran voce auspica una strada nuova per consentire lo sviluppo del territorio, che non può avvenire se non con un nuovo modo di generare rappresentanza istituzionale, con un metodo nuovo e trasparente di scelta per i cittadini.
In passato ho esternato perplessità sul metodo delle primarie, perché trovavo esse inadatte alla competizione per il rinnovo della carica di Sindaco in una città nella quale veniva riproposto l’uscente.
Ma nella sostanza le primarie, quelle vere, trasparenti, e aperte, da svolgersi in luoghi aperti e non nei “bassi napoletani” o negli scantinati di qualche sezione  possono rappresentare un modello di scelta per i  cittadini, e dare la possibilità di far dire a dei candidati quali sono le proprie idee in merito allo sviluppo e quali ricette il territorio debba adottare in riferimento alla possibilità di generare nuova occupazione.
Insisto sulla vicenda sviluppo – occupazione, perché la negazione di queste due volontà, sono di fatto il malessere, che attanaglia il territorio vastese.
Ribadisco  che il segretario del PD di Vasto ha ragione quando insiste sul rinnovamento della scelta della rappresentanza, soprattutto quella che dovrà svolgere attività legislativa per il futuro, essa non potrà essere figlia di mediazioni posticciate tra intimi interlocutori che scambiandosi poltrone a vicenda pensano di farla franca su quelli che sono i problemi reali della cittadinanza del vastese.
In buona sostanza, se in questo momento, per comprensibili ragioni di credibilità della nostra Nazione il dibattito sulla legge elettorale deve essere accantonato ed i tempi stringono sull’utilizzo della norma elettorale vigente, auspico un dibattito pubblico con argomenti veri da poter far valutare ai territori ed alle sue cittadinanze, e l’unico metodo sono le primarie vere e trasparenti… sempre.

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