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'Spending review' e Tribunale da tagliare: sindaci del Vastese in fascia tricolore e avvocati alla protesta di Roma

I recenti provvedimenti del Governo nel 'mirino'. Primi cittadini e legali alla manifestazione nella capitale

Redazione
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Dire 'no' ad una "manovra contraffatta che mira a scaricare sui Comuni tagli pesanti ai servizi pubblici". I sindaci di Vasto e Cupello, Luciano Lapenna e Angelo Pollutri, prendono parte parte a Roma alla manifestazione nazionale di protesta dei primi cittadini di tutta Italia in fascia tricolore che si sono dati appuntamento nella capitale per formare una delegazione che sarà ricevuta dal premier Mario Monti.


La protesta, generale, è contro i tagli previsti dalla "spending review" del Governo.

Presente a Roma anche un gruppo di avvocati del Foro di Vasto, guidati dal presidente del Consiglio dell'Ordine, Nicola Artese, che hanno voluto partecipare alla manifestazione nazionale organizzata dall’Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana e dell'Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, per manifestare contro la prevista soppressione di 37 Tribunali in tutto il Paese e tra questi anche quello di Vasto (assieme, in Abruzzo, alle sedi di Lanciano, Avezzano e Sulmona).

Recentemente i sindaci di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona (tutti centri per i quali prevista la cancellazione dei rispettivi Palazzi di Giustizia), con un comunicato inviato ai parlamentari abruzzesi, al ministro competente ed ai membri della Commissione interessata alla discussione dei provvedimenti che riguardano i Tribunali cosiddetti 'minori', avevano chiesto il rispetto del voto del Parlamento che per le sedi giudiziarie abruzzesi aveva deciso di congelare ogni discussione e di rinviare qualsiasi decisione a dopo il 2015. Nella mattinata di domani il sindaco Luciano Lapenna, con gli altri tre sindaci interessati, sarà ricevuto dai capigruppo della Camera e del Senato dei partiti che sostengono l'azione dei Governo Monti.

Pollutri pone l'accento su una questione sentita: "I sindaci, questa mattina, hanno chiesto a gran voce che vengano annullate le rigide regole del patto di stabilità che impediscono, di fatto agli Enti l’autonomia gestionale. Infatti, tali regole, qualora non venissero rispettate, comporterebbero la riduzione dei trasferimenti erariali, con inevitabili ricadute sull’erogazione dei servizi alla cittadinanza".

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