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'Affrontare seriamente il problema della sicurezza dei lavoratori', l'appello del sindacato alla Pilkington

Dopo i funerali di Michele Mastrippolito l'intervento della Uilcem

Redazione
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"Dopo quanto è successo, passato il momento del cordoglio e della riflessione, è arrivato il tempo di affrontare più seriamente il problema della sicurezza dei lavoratori all’interno dello stabilimento".

Inizia così una nota stampa diffusa dalla Rsu Ulcem-Uil alla Pilkington di San Salvo, a poche ore di distanza dalla celebrazione dei funerali di Michele Mastrippolito, il manutentore di 42 anni morto a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto all'interno del sito vetrario di località Piana Sant'Angelo .

"Quando accade una tragedia di questa portata - vi si legge -  tutti, lavoratori, sindacato e azienda, hanno il dovere di fare il possibile per evitare che possa capitare ancora. La società deve, necessariamente, migliorare il sistema sicurezza e aumentare gli investimenti che la riguardano. Anche in questo momento di crisi, la sicurezza e la salute dei propri dipendenti devono continuare ad essere la priorità. Pur riconoscendo che tanto è stato fatto per meglio garantire l’incolumità dei lavoratori, la tragedia ha ricordato a tutti che quanto realizzato non è sufficiente. Lo dice lo stesso Phil Millichap, Head of Automotive OE SBU, sul briefing NSG di luglio: 'E’ inaccettabile che nel nostro ambiente di lavoro possano accadere tali tragedie ed è un modo sgradito per ricordarci che la nostra attenzione deve continuare ad essere rivolta alla sicurezza delle nostre persone'. L’impressione è che si ponga molta attenzione alla 'sicurezza' che si nota, d’immagine, soprattutto quella che soddisfi i vari visitatori di turno. Invece, a nostro avviso, ogni singolo episodio, ogni lieve infortunio, ogni potenziale rischio o pericolo deve essere segnalato e analizzato in modo da intraprendere azioni concrete per rimuovere il pericolo o per migliorare le procedure d’intervento. Citiamo ad esempio quello che avviene ogni volta che piove, tutti sono a conoscenza che i tetti sono un colabrodo, ripetutamente sono stati segnalati i quadri elettrici su cui l’acqua scende copiosa, superfluo spiegare il rischio che si corre. Purtroppo la pioggia di questi giorni ha dimostrato che poco o nulla è stato fatto, stiamo aspettando che accada qualcosa di grave per poi intervenire? Non citiamo altre situazioni simili o più pericolose perché lo faremo nell’incontro di venerdì tra la RSU e la RLSA. Ci permettiamo solo di notare, per stessa ammissione dei componenti della RLSA, che otto mesi senza nessun incontro tra la società e l’organismo eletto per rappresentare i lavoratori in materia di sicurezza, sono tanti, anzi troppi! La speranza è che si recuperi, velocemente, il tempo perso! Non basta commemorare solo con il suono della sirena o la partecipazione ai funerali, il ricordo sarà più forte e incisivo se tutti ci impegneremo affinchè una tale tragedia non avvenga mai più".

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