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Misure urgenti e concrete per sostenere l'economia e l'occupazione nel territorio: il documento condiviso

Richiesta congiunta del Consiglio provinciale alla Regione Abruzzo

Redazione
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Un documento congiunto per chiedere alla Regione impegni e misure in grando di sostenere e possibilmente rilanciare l'economia nel territorio.


E' stato approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Chieti che, così, ha messo da parte le solite divisioni di partiti e coalizionii. Urgono aiuti certi da parte della Regione Abruzzo, sollecitata in tal senso da Camillo D’Amico, capogruppo del Partito Democratico, esponente del Vastese, promotore dell’iniziativa, e da Federico Fioriti, consigliere dell’Udc e firmatario del documento licenziato da tutta l’assemblea provinciale con alcuni emendamenti voluti dalla maggioranza.

"Chiediamo alla Regione risorse vere e in tempi definiti - sottolineano i due rappresentanti politici -, a partire dall’erogazione dei fondi Fas,per realizzare quelle opere da troppo tempo ferme o solo annunciate in alcuni comprensori provinciali come, ad esempio, i porti di Vasto e di Ortona". Negli auspici, poi, l’allestimento di un'adeguata dotazione di banda larga sul territorio, il miglioramento dei servizi e della logistica e, soprattutto, chiede una minore tassazione per imprese e lavoratori. Viene inoltre avanzata la proposta di una deroga alla normativa nazionale in materia di distribuzione di gas ed energia elettrica, così da consentire ai produttori locali forniture a più basso costo; l’ottimizzazione della viabilità di collegamento alle aree industriali e una riqualificazione del servizio di trasporto da e per le zone interne. "Provincia e Comuni dovranno fare la loro parte. Ciascuno per la propria quota di competenza - aggiungono D’Amico e Fioriti -. E la Provincia, in particolare, deve tornare a svolgere un prezioso compito di sintesi istituzionale".

Non manca un appello alla classe politica, alle imprese del territorio, agli stessi lavoratori, alle organizzazioni sindacali ed alle istituzioni bancarie. "Le istituzioni devono fare il loro dovere coniugando le parole ai fatti. Alle aziende chiediamo maggiore responsabilità e attaccamento verso il territorio, evitando la delocalizzazione produttiva. Alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori più coesione e meno conflittualità strumentale mentre il sistema creditizio - concludono - deve avere meno rigidità e tassi d’interesse tollerabili da parte di chi sceglie di investire da queste parti".

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