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Continuano i disagi per lo stop all'isola ecologica: respinta la richiesta di dissequestro

Angiolino Chiacchia annuncia un nuovo ricorso

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Niente da fare. L’isola ecologica di via dello Stadio è ancora sotto sequesto. È stata infatti respinta la richiesta di dissequestro presentata dai legali nominati dal Comune di San Salvo (Clementina De Virgiliis e Lorenzo Cieri). Per ora l’area diffusamente usata dai cittadini per una prima differenziazione dei rifiuti ingombranti resta chiusa fino a nuove disposizioni.
L'assenza delle autorizzazioni necessarie pare non fosse una novità. L’isola vide la luce durante il primo dei due mandati consecutivi di Arnaldo Mariotti, che oggi ricorda: «Prima c’era solo il capannone. Era l’autorimessa dei mezzi comunali della nettezza urbana e non c’era neanche la caserma dei carabinieri. Già nel ’95-’96 qualcuno iniziò a separare i rifiuti ingombranti, ma non si poteva ancora parlare di vera e propria isola ecologica. Quella arrivò più avanti, nel ’98, quando non erano richieste particolari autorizzazioni. Ma sapevamo e sappiamo che in quel posto mai potrebbe essere approvato un sito del genere. Ho sentito l’attuale sindaco che ha richiesto i fondi per spostarla in altra zona, così si rischia di non fare niente; soprattutto in questo momento di crisi è difficile che vengano approvati finanziamenti. È il Comune che deve vendere l’area – ad esempio attrezzandola per farla diventare un centro sportivo organico allo stadio con campi per altri sport – e chiedere agli investitori di contribuire al progetto della nuova isola».

Quello di San Salvo, soprattutto nella zona industriale, è un territorio già fortemente provato dall’abbandono indiscriminato di rifiuti ingombranti. Ora si teme l’acuirsi della piaga. Anche l’ex-sindaco Gabriele Marchese pensa che la pazienza possa finire: «Il rischio è la proliferazione di discariche a cielo aperto. Il sito non è idoneo e lo sapevamo tutti, ma tenendolo pulito non ci sono mai stati problemi con i residenti. San Salvo è uno dei pochi Comuni ad avere questo servizio». Marchese, inoltre smentisce la versione secondo la quale l’autorizzazione mancante sia di competenza comunale: «In più occasioni si è cercato di avere le autorizzazioni necessarie, sempre negate dagli organi competenti (Regione e Provincia). In considerazione di questi dinieghi, abbiamo redatto un progetto e individuato una nuova area in contrada Prato di proprietà Comunale per realizzare la nuova isola ecologica. Progetto che purtroppo la Regione non ci ha finanziato. In Regione giace inoltre da anni, un progetto esecutivo per la bonifica dell'ex discarica RSU di c/da Bosco Motticce che è tra i primi in graduatoria è in attesa di essere finanziato. Da tempo l’area a fianco allo stadio non era curata e la puzza nauseabonda si poteva sentire fino a qualche giorno fa. Un plauso va ai cittadini di San Salvo che l’hanno imparata a usare come si deve. Ho sempre sostenuto che ben volentieri sarei andato davanti alle autorità competenti per tenere aperta l'isola, anziché vedere i rifiuti abbandonati dappertutto».

Intanto, Angiolino Chiacchia, vicesindaco con delega all’ambiente, annuncia un nuovo ricorso: «Dopo la bocciatura dell’istanza la presenteremo nuovamente al Gip. Sarà presentata anche dalla Sapi. Noi continueremo con la nostra linea: far capire che non è un centro di stoccaggio, ma solo di raccolta. Nel frattempo ci appelliamo e confidiamo nel buonsenso dei cittadini sansalvesi».

Durante la conferenza stampa aveva fatto scalpore la notizia della segnalazione al Noe da parte di un carabiniere di San Salvo, tanto da insospettire il presidente del consiglio comunale, Eugenio Spadano. A quanto pare non è esattamente così. Il comandante di Vasto, Giuseppe Loschiavo ha dichiarato che da tempo i Carabinieri di San Salvo ricevevano denunce ed esposti sulle pessime condizioni dell’ecocentro, poi inoltrate al Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Pescara, competente in questi casi.

La situazione, quindi, è simile a quella di altre emergenze recenti: area di sosta della zona industriale e tratto di spiaggia in prossimità del torrente Buonanotte. Casi al limite curati con la pulizia costante delle zone interessate, interrotta durante il black-out amministrativo del commissariamento e, per ora, sostituita da interventi straordinari grazie anche all’aiuto dei volontari.
L’attesa, adesso, è per le sorti della nuova istanza di dissequestro Comune-Sapi per sbloccare un servizio il cui prolungato stop avrebbe importanti ricadute negative sul territorio.

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