“Abbiamo realizzato quello che ci eravamo prefissati ossia mettere a confronto ed a viso aperto imprenditori, la loro associazione di riferimento (CONFINDUSTRIA), sindacati ed istituzioni ad ogni livello sui problemi reali e concreti del vastese allo scopo non di reiterare un triste elenco già troppo noto e conosciuto ma di avviare un confronto aperto e costruttivo sostenuto da uno spirito bipartisan delle forze politiche per non perdere dell’ulteriore e prezioso tempo. Ringrazio pubblicamente il consigliere regionale Nicola Argirò per aver voluto condividere lo spirito e l’organizzazione di questo evento che potrà essere un utile precedente se solo, alla sobria concretezza ed alla contezza dei toni avuti al convegno, tutti Noi sappiamo fare squadra nella difesa degli interessi del nostro territorio al di là delle appartenenze politiche e di partito. La dialettica democratica tra parti in competizione dovrà rimanere ma l’agire per difendere posti di lavoro ed attività produttive sono elementi che devono unire e non dividere. E’ chiaro che alle cose dette nel convegno bisogna adesso unire una concreta azione tesa a scrivere le priorità, individuare le risorse finanziarie e dare tempi certi nell’impiego. Il vastese non può più aspettare. La rimodulazione dei fondi FAS è una priorità non solo da enunciare ma da praticare per dirottare risorse certe e disponibili per la sistemazione del porto di Vasto che serve due aree industriali (Sangro e Vastese) ed una potenziale (Termoli), dell’attivazione della banda larga, dell’ottimizzazione della viabilità strategica e della messa in sicurezza di quella ordinaria; tutto ciò unito ad una forte semplificazione ed accelerazione dei processi burocratici, ad una tassazione più sopportabile ed alla ricerca nel trovare fonti di energia pulita, rinnovabili che siano meno costose per le attività produttive, un sistema creditizio più vicino alle esigenze delle imprese che investono e che pratichi tassi meno esosi. L’agenda è lunga, complessa ed articolata ma, se c’è volontà e determinazione politica, i tempi potranno essere certi e brevi. E’ giunta l’ora che ognuno, nel vastese, si renda conto di essere una maglia di una catena molto più ampia ove solo un gioco aperto, partecipato e sinergico potrà concorrere ad invertire la rotta. Da subito mi attiverò all’interno del mio partito d’appartenenza (P.D.) per aprire un confronto serrato e solerte per trovare una sintesi unitaria e di priorità da confrontare con le altre forze politiche ed istituzionali allo scopo di formalizzare la richiesta degli interventi più utili e necessari a provincia, regione e governo nazionale. Il vastese sta male, non c’è più tempo da perdere e bisogna muoversi presto ed in concreto prima che sia troppo tardi e non dico eresie se affermo non sia proprio il caso di aprire una vertenza specifica per il vastese in virtù di chiari indici ed elementi che ne fanno la zona più a rischio occupazione dell’intero Abruzzo.”