CASTIGLIONE MESSER MARINO - «Il sindaco di Schiavi e vicepresidente della Comunità montana, Luciano Piluso, scende in piazza, con tanto di fascia tricolore, per difendere il tribunale di Vasto, ma al contrario non spende una sola parola contro la chiusura degli uffici del giudice di pace di Castiglione Messer Marino».
L’attacco, diretto e ad alzo zero, arriva dal cancelliere degli uffici di Castiglione, Antonio Liberatore.
Il dipendente del ministero della giustizia ha lavorato per anni, come cancelliere, presso la sede di Castiglione del giudice di pace. Quell’ufficio ora sarà soppresso, proprio come quelli del tribunale di Vasto. E il tutto avviene, secondo l’opinione del cancelliere Liberatore, «nel più assoluto silenzio dei sindaci dell’Alto Vastese, Piluso in testa». L’attacco a Piluso è motivato dal fatto che proprio la Comunità montana, di cui il sindaco di Schiavi è vicepresidente, ha messo a disposizione, gratuitamente, un edificio e il personale amministrativo che pagherà di tasca propria, pur di scongiurare la soppressione degli uffici del giudice di pace di Villa Santa Maria. «Perché non fare altrettanto con la sede di Castiglione, - chiede polemicamente il cancelliere - visto che si tratta di una zona ancor più disagiata rispetto a quella del Sangro? Il presidente dell’ente montano, Arturo Scopino, e il vicepresidente, Luciano Piluso, perché usano due pesi e due misure? L’Alto Vastese fa parte o no della Comunità montana? O ci sono figli e figliastri? Va bene difendere la sede di Villa Santa Maria, ma anche quella di Castiglione deve essere tutelata. L’ufficio di Castiglione, infatti, serve ad oggi sette paesi dell’Alto Vastese, ma con la chiusura delle sedi di Gissi e Atessa potrebbe ampliare il suo bacino di utenza. A Piluso, che si strappa i capelli per il tribunale di Vasto,  e al presidente Scopino, chiedo di difendere allo stesso modo gli uffici di Castiglione».