Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha annullato il decreto - datato 29 marzo 2011 - recante "giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del programma dei lavori da effettuarsi nell'area del permesso di ricerca idrocarburi D505 BR-EL presentato dalla Petroceltic Italia srl da effetturarsi al largo delle Isole Tremiti".

La sentenza, emessa dai giudici romani, ha accolto il ricorso proposto dai Comuni garganici di Manfredonia, Vieste, Rodi Garganico, Vico del Gargano e Peschici, tutti rappresentati e difesi in giudizio dagli avvocati Pasquale Chionchio e Maria Pia Vigilante.

Nella motivazione si dà atto di vizi procedurali che hanno impedito la preventiva partecipazione di vari soggetti pubblici e privati interessati, avuto anche riguardo a quanto sancito dalla Convenzione di Aahrus, ratificata dalla L. n. 108/2001, alla procedura di rilascio della compatibilità ambientale; profilo, questo, che ha assorbito tutti gli altri e decretato l’annullamento dei vari atti di assenso rilasciati dal Ministero dell’Ambiente alla Petroceltic.

Grande la soddisfazione del legale dei Comuni garganici Chionchio "per l’attenta e scrupolosa verifica effettuata dai giudici amministrativi nell’ambito di una vicenda particolarmente complessa che, insieme ad altre, avrebbe potuto irrimediabilmente compromettere il nostro mare Adriatico e che non poca tensione sta ancora oggi provocando con riferimento all’atteggiamento di favore mostrato dall’attuale Governo alle richiamate ricerche petrolifere. Una vittoria che se da un lato reca soddisfazione, dall’altro lato non dovrebbe indurre ad abbassare l’attenzione sulle prossime iniziative ministeriali".

E sabato 6 ottobre, a Manfredonia, è in programma una manifestazione di contrarietà alle trivellazioni alle Tremiti.