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Province da azzerare e 'si punti sulla macro regione Abruzzo-Marche-Molise', la proposta di Argirò

L'esponente del Pdl, presidente della IV Commissione, si sofferma sul piano di riordino degli enti locali

Redazione
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"Cancellare le province e istituire la macroregione Abruzzo-Marche-Molise”. Nell'ambito della discussione in atto sul riordino degli enti locali interviene il consigliere regionale del Vastese Nicola Argirò (Pdl), presidente della IV commissione.

“Nonostante in Italia si continui a discutere di degenerazioni della casta, dell’eliminazione degli enti inutili - sottolinea - qui in Abruzzo prevale il campanilismo di chi, invece, dovrebbe spogliarsi delle casacche e far prevalere l’interesse pubblico. Personalmente non mi appassiona il dialogo sulle province perché ho avuto la fortuna di farne parte per una legislatura come assessore alle Finanze e un’altra come capogruppo di opposizione in Provincia di Chieti. In quei dieci anni ho capito che è un ente di cui si può tranquillamente fare a meno, se è vero che le competenze principali sono quelle sull’edilizia scolastica secondaria e sulla viabilità”.

Aggiunge Argirò: “D’altra parte, al contrario, non si capirebbe per quale motivo il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio da giorni va dicendo che l’ente è in dissesto e chiede alla Regione e all’esecutivo nazionale i fondi per garantire lo svolgimento di servizi essenziali come il piano neve o altro e poi, invece, ribadisce il valore fondamentale della Provincia: a questo punto meglio trasferire questi compiti ai centri che finanziano direttamente la spesa. Così come potrebbero essere delegate ai comuni la gestione delle scuole, visto che già si occupano degli edifici destinati al ciclo primario - prosegue - e alla Regione o all’Anas la viabilità”.

“Tornando alla Provincia di Chieti - afferma ancora Argirò - bisogna capire se la battaglia per la conservazione dell’ente è un’iniziativa a tutela dell’intero territorio o solo della città alta di Chieti, perché in termini di benefici logistici per chi vive nel Vastese o nella stessa Lanciano oggi è più agevole raggiungere Pescara piuttosto che il capoluogo teatino. Lo scatto di maturità sarebbe quello di superare le barriere localistiche tra Pescara, Chieti e L’Aquila - propone l’esponente Pdl - con l’obiettivo di ridurre i costi degli organi politici e fornire ai cittadini servizi più efficaci. In quest’ottica è inconcepibile pure continuare a mantenere i Consigli di micro-Regioni (le inchieste giudiziarie sul Molise lo stanno a testimoniare) e allora credo che unire tre Regioni che insieme fanno circa 3 milioni di abitanti sarebbe il minimo, naturalmente salvaguardando la rappresentanza territoriale parametrandola al numero di residenti: per cui un Consiglio di 30 membri potrebbe essere composto da 12 abruzzesi, 12 marchigiani e 6 molisani. Ciò consentirebbe - conclude - anche di progettare meglio le politiche su infrastrutture, economia, turismo o mobilità, il tutto nell’ottica di garantire uno sviluppo più concreto alla nostra terra e ai cittadini che la abitano un ulteriore scatto di responsabilità, invece di perdersi in lunghe discussioni che non servono a nessuno”.

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