Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Comunità montana, il Pd pretende una poltrona

D'Amico e Coletti pressano per l'ingresso in giunta di Tamburrino

Condividi su:

QUELLA poltrona è nostra e nostra deve rimanere. Firmato Partito democratico.
L’ennesima spartizione di poltrone riguarda la Comunità montana Sangro-Vastese, o quello che ne rimane.
La posta in gioco è il seggio in giunta occupato fino ad oggi da Mario Cicchillitti, ex sindaco di Castelguidone.
La surroga dell’assessore è all’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio dell’ente, giovedì, tra due giorni. Una poltrona che fa gola a molti, ma alla quale il Pd non intende rinunciare.
Formalmente, infatti, Cicchillitti, ex Margherita, è organico al Pd. La sua poltrona, visto che lui deve lasciarla perché ha perso le elezioni amministrative a giugno ed ora è un consigliere di minoranza di un minuscolo Comune del Vastese, deve rimanere al Partito democratico. Questo il ragionamento fatto da Tommaso Coletti e da Camillo D’Amico. I due dirigenti del Pd, infatti, stanno facendo pressioni sui vari rappresentanti della Comunità montana, affinché l’uscente Cicchillitti venga sostituito con un altro esponente del partito. E c’è anche un designato: tale Antonio Tamburrino. Personaggio noto del panorama politico chietino, Tamburrino è sindaco di Montenerodomo e consigliere provinciale del Pd, appunto. Queste due cariche, tuttavia, non sembrano bastare e per lui Coletti, l’ex senatore ed ex presidente della Provincia, vuole anche l’assessorato in Comunità montana. Un assessore in più fa comodo in vista delle prossime regionali.
Insomma una bella gatta da pelare per il presidente dell’ente montano, Arturo Scopino, tra le altre cose consigliere provinciale del Movimento per le autonomie.  Il consiglio che gli avrebbe dato il suo vice, Luciano Piluso, ma siamo sempre nel campo delle indiscrezioni, è di soprassedere e non procedere alla surroga dell’assessore, almeno fino all’anno nuovo. L’ente montano, infatti, potrebbe essere semplicemente soppresso a quella data. Perché litigare per una poltrona che durerà pochi mesi?
A dirla tutta, però, oltre alla poltrona lasciata libera da Cicchillitti, ce ne sarebbe un’altra da assegnare, proprio quella del presidente.Scopino, infatti, oltre ad essere presidente e contemporaneamente consigliere provinciale, è anche sindaco di Montelapiano. O meglio, lo era, visto che il Comune è stato commissariato. Non essendo più sindaco, dunque, per lui dovrebbe valere lo stesso discorso che vale per Cicchillitti. Allora le surroghe da fare in giunta sono due. Alla fine daranno retta a Piluso, e non se ne farà nulla.

Condividi su:

Seguici su Facebook