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L'Altrocinema, secondo giorno

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Il festival della cinematografia sociale entra nel vivo con la seconda giornata di proiezioni. Alle 16 presso l'Auditorium Aldo Moro verrà proiettato, per la sezione Fuori Concorso cinema e sociale, il film Free Zone di Amos Gitai. E' forse il film più importante mai realizzato da Gitai. Non solo per ciò che racconta e per lo stile che ha adottato ma anche per quel che rappresenta questo lungometraggio per la cultura del Medio Oriente. Il fatto è che questa pellicola è stata prodotta da società israeliane, belghe e francesi in associazione con Israeli Film Fund e The Jordan Royal Film Commission. In sostanza, si tratta di una coproduzione alla quale hanno partecipato paesi europei, Israele e Giordania. Ebbene, siamo di fronte a un evento di grande rilievo, che dimostra come Israele possa dialogare e far nascere un prodotto artistico in stretto legame con uno Stato arabo (con il quale a onor del vero esiste già da diversi anni un trattato di pace). Il film, oltretutto, è girato quasi integralmente in territorio giordano e secondo le dichiarazioni dello stesso Gitai, l'intesa tra israeliani e giordani, dopo le prime difficoltà superate in brevissimo tempo, è stata perfetta. Seguirà, alle 18, il film documentario di Marco Amenta Il fantasma di Corleone. Il fantasma del titolo è Bernardo Provenzano, uno dei più importanti boss mafiosi dell'ultimo trentennio, riconosciuto da tutti come il capo di Cosa Nostra dopo l'arresto di Totò Riina. Un uomo di cui non si sapeva nulla, le cui foto che sono girate come identikit sono il frutto delle più sofisticate tecnologie, la cui esistenza è stata provata solo dalle testimonianze di pentiti mafiosi. Il lavoro di Amenta è volto a capire le ragioni di questa inafferrabilità durata tantissimi anni. Come hanno operato le forze dell'ordine e la politica perché Provenzano venisse catturato? Tra i due film del pomeriggio il secondo corto prioiettato (alle 17.45) è un opera realizzata da Simone Catania dal titolo MONday - Il mio giorno. In serata presso la cornice di piazza San Vitale due proiezioni: si parte alle 21.30 con il capolavoro di Pasquale Scimeca La passione di Giosuè l'Ebreo. Scimeca, evitando le trappole tese dalla povertà del budget e fidando sulla tenuta di un congegno essenzialmente teatrale, procede attraverso immagini pittoriche e gira un film di sapore pasoliniano che riesce a imporre la forza del suo costrutto: il corto circuito tra realtà e rappresentazione - l'Inquisitore durante la Casazza fa crocifiggere realmente un ebreo che si proclama realmente il Messia, - diventa infine equivoco sublime e terribile che mette in scacco lo spettatore. Applauditissimo alla Mostra Cinematografica di Venezia 2005. A tarda serata un fuori concorso campione d'incassi della passata stagione, La bestia nel cuore di Cristina Comencini. Affronta tematiche troppo spesso trascurate, come la violenza domestica, l'amore omosessuale, la cecità, la necessità di conoscersi per affrontare al meglio la vita che verrà. La sceneggiatura della Comencini (che ha scritto anche il libro omonimo) è organica e completa. Nulla viene introdotto senza poi essere approfondito e il ritmo si mantiene bene in equilibrio tra dramma e ironia. Tutti i personaggi hanno un ruolo importante nella storia e partecipano attivamente alla costruzione del messaggio: la necessità di comunicare.
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