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Inquinamento elettromagnetico: allarme rientrato, ma il problema resta

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Inquinamento elettromagnetico: allarme rientrato, per il momento, a Schiavi di Abruzzo.
A confermalo i tecnici dell’Arta, l’agenzia regionale per l’ambiente, che sono tornati ad effettuare controlli sulle emissioni nella mattinata di martedì.
I valori rilevati all’interno della pieneta comunale La Rotonda, sulla banda larga, sono appena al di sotto della soglia dei 6 V/m, valore di attenzione fissato dalla legge per gli ambienti abitativi. I sofisticati strumenti dell’Arta hanno infatti registrato un valore pari a 5,90 V/m. Allarme rientrato, dunque, per il momento, ma il problema delle emissioni elettromagnetiche prodotte dalle antenne per telefonia, radio e tv installate all’interno della pineta comunale, a due passi dall’abitato, resta sempre attuale.
L’Arta avviò i controlli, lo scorso mese di gennaio, solo dopo aver ricevuto un’istanza di rilascio di parere tecnico preventivo alla realizzazione di una nuova stazione radio base presso il centro Rai-Way. Un’altra antenna, come se non ce ne fossero già abbastanza. I tecnici dell’agenzia regionale effettuarono delle misurazioni in paese e riscontrarono uno sforamento sensibile dalla soglia di attenzione. Gli strumenti rilevarono sulla banda larga un preoccupante valore di 13,6 V/m, più del doppio di quel 6 V/m consentito dalla legge e fissato quale «valore di attenzione». Al di sopra di quella soglia, infatti, le emissioni elettromagnetiche posso arrecare danni alla salute umana.
Dopo il primo controllo sulla banda larga, i tecnici Arta tornarono a Schiavi a distanza di qualche mese,  ad aprile, per controllare le varie frequenze e scoprire quali gestori stessero superando i limiti massimi fissati dalla legge.
Tutte le relazioni dell’Arta sono state consegnate al Comune di Schiavi, ma sulla base di quei rilievi il sindaco Luciano Piluso non ha inteso sanzionare i gestori non in regola, li ha semplicemente diffidati ad abbassare le emissioni riducendole «a conformità» in base ai valori consentiti dalla legge.
I gestori hanno comunicato al Municipio l’avvenuta riduzione di potenza e martedì i tecnici dell’Arta sono tornati in paese per verificare. La riduzione, in effetti, c’è stata, ma per quanto tempo, mesi o forse anni, le emissioni elettromagnetiche sono state su valori elevati, più del doppio rispetto a quelli tollerabili? E chi può assicurare che i gestori degli impianti non innalzeranno nuovamente i valori adesso che l’Arta ha completato i suoi controlli? Non si può continuare a mettere a rischio la salute dei residenti. Piluso questo lo capisce?

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