Non accenna a placarsi il botta e risposta tra la Eukedos e lo Slai Cobas riguardo la situazione di crisi dell’Rsa ‘San Vitale’ di San Salvo Marina.
Con una nota inviata ieri la società che controlla la Sangro Gestione ha bollato come «strumentali» gli attacchi mossi dalla sigla sindacale in occasione della mancata assemblea di lunedì scorso.
A stretto giro di posta arriva la replica di Aly Soliman, dello Slai-Cobas: «Abbiamo dipendenti iscritti al sindacato dal gennaio 2011, ma in due anni non abbiamo convocato assemblee per l’assenza di problematiche eclatanti e grazie a un rapporto cordiale con la Sangro Gestioni».
Secondo Soliman i problemi sarebbero iniziati con l’ingresso della nuova società : «Il primo atto di guerra è stato il licenziamento di 13 persone con una procedura ancora in corso di trattativa. A questa fase lo Slai-Cobas ha partecipato, nella sede abruzzese, insieme agli altri sindacati firmatari del CCNL».
Il rappresentante sindacale respinge al mittente le accuse di strumentalizzazione: «A quale scopo strumentalizzare una situazione del genere? L’arroganza e la latitanza hanno incrinato il rapporto con i lavoratori. Di chi è la colpa se i dipendenti, alla data di oggi, non ricevono il salario di Ottobre? Chi ha deciso di mettere i dipendenti effettivi in ferie forzate salvo poi sostituirli con dipendenti di cooperative esterne? Che senso ha dichiarare pubblicamente "Si sta operando alla messa in sicurezza della struttura" , salvo poi ridurre da due a una sola le operatrici per le alzate di un intero piano, mettendo cosi a repentaglio la salute e l’integrità fisica dei lavoratori? Di chi è la colpa se venti dipendenti del S.Vitale, stanchi di sentire solo chiacchiere e niente di fatto di altre sigle sindacali, hanno deciso spontaneamente di cancellarsi dalle stesse scegliendo di essere rappresentati dai Cobas?».
Infine, Soliman conclude non chiudendo a una fase di dialogo fra le parti: «Chiedo alla società un incontro con i lavoratori assistiti dai loro rappresentanti per ascoltare le loro problematiche i loro disagi a partire dal ritardo degli stipendi».