«La grande affluenza di oggi è la risposta della città ai fatti di ieri. Restando uniti è possibile evitare che fatti del genere accadano ancora». Sono queste le prime parole in pubblico del sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, dopo la clamorosa rapina al portavalori sull’A14 di venerdì. Un episodio che ha visto San Salvo protagonista, con la base d’appoggio dei banditi nella centralissima via San Giuseppe.
L’occasione è stata la presentazione di ieri dell’Università delle tre età di San Salvo. I riferimenti alle concitate ore di venerdì non sono mancati nei vari interventi di chi ha preso la parola. Un problema, quello della criminalità , legato a doppio filo con la crescita culturale della città , come ha affermato l’assessore Giovanni Artese: «San Salvo negli anni è cresciuta demograficamente ed economicamente, ma sotto l’aspetto culturale è innegabile che siamo in difficoltà ».
La scoperta dell’ormai noto garage di via San Giuseppe è stata una brutta sorpresa per i cittadini sansalvesi. Una banda organizzata che, in modo sfrontato, ha deciso di operare in un luogo trafficato, contraddistinto da stretti vicoli e luoghi frequentati (una pasticceria, il laboratorio analisi, la scuola elementare di via De Vito ecc.). Per questo il sindaco Magnacca non esita a chiedere la collaborazione della gente comune che, in questo caso, ha permesso alle forze dell’ordine di individuare in un tempo relativamente breve la base sansalvese: «Ringrazio i cittadini che non sono rimasti a guardare e che hanno permesso l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine. E una nota di merito va anche ai nostri ottimi Vigili urbani».
Ma il monito più significante della giornata lo lancia il giornalista Orazio Di Stefano, moderatore dell’incontro: «Guai se passa la cultura dell’omertà ! Se dovesse passare un’idea del genere la San Salvo che conosciamo non ci sarà più e questo accade dove c’è ignoranza».
LE INDAGINI. Intanto, sul fronte delle indagini c’è il più stretto riserbo. Gran parte del commando armato è fuggito a bordo dell’Alfa 75 di cui non vi è traccia. Non si esclude niente, anche la probabilità che i banditi siano rimasti al riparo in zona, in attesa che si calmino le acque.
Da Campobasso è stato confermato l’arresto di uno dei fuggitivi che avevano abbandonato il Fiat Ducato nelle campagne di Montefalcone Del Sannio. È Vincenzo Costantino, di 40 anni, di Cerignola (Foggia) con precedenti penali. A quanto pare, in tarda serata stava facendo l’autostop sulla statale ‘Trignina’ all’altezza di Trivento. Notato dagli automobilisti in transito, è stato segnalato e arrestato dai Carabinieri di Bojano. Aveva le mani sporche di sangue e i vestiti infangati.
Non si conoscono ancora le generalità , invece, del basista sansalvese. Nelle prossime ore potrebbero esserci novità in questa direzione.
Col passare delle ore emergono altri particolari e testimonianze. Diverse le persone che in via De Vito hanno visto correre a piedi gli occupanti della Fiat Punto abbandonata davanti alla Banca Toscana; almeno uno di loro correva con il fucile in spalla. Alto e di corporatura robusta l'uomo che si è messo alla guida dell'Alfa. Pare, inoltre, che la Punto avesse diversi sacchi di concime a bordo che appesantivano il mezzo arrivato a San Salvo con la ruota posteriore sinistra a terra. Dettagli che confermano come la fuga, dopo un assalto programmato nei minimi particolari, sia stata affidata al caso. Qualcosa potrebbe non essere andata secondo i piani dopo l’abbandono dei mezzi in autostrada. Elementi utili potrebbero essere stati catturati proprio dalle telecamere di videosorveglianza della banca.
E particolari emergono anche sul grande dispiegamento di forze sulla Statale 'Trignina'. Momenti concitati anche nell'area di servizio 'Girasole' di Dogliola, dove il proprietario di un'auto sporca di fango nell'autolavaggio ha dovuto fornire spiegazioni alle forze dell'ordine.