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L'Udc provinciale in fermento, Travaglini contro la scelta dei candidati dall'alto

Criticate anche le dimissioni di Di Giuseppantonio

Redazione
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Fermento in casa Udc. Nell'ultimo direttivo provinciale Fabio Travaglini, coordinatore provinciale dei giovani Udc di Chieti, si è apertamente schierato contro i metodi utilizzati dal partito per la scelta dei candidati alle prossime elezioni politiche. Travaglini ha chiesto di procedere a tale scelta con un confronto costruttivo e democratico per evitare la «ulteriore colonizzazione del terriotrio che non esprime rappresentanti di rilievo nazionale da troppo tempo».

«Non possiamo più tollerare la tecnica delle anticamere romane» ha dichiarato Travaglini «vogliamo che i candidati rappresentino realmente la base elettorale e il ricambio generazionale. Per queste ragioni ho chiesto al direttivo provinciale di mettere ai voti le varie candidature e scegliere il candidato capolista confrontandoci con le altre province. Non accettare il confronto democratico significa ignorare il territorio ed ammettere di candidarsi per interesse».

 

Travaglini ha denunciato l'immobilismo del partito che sta allontanando i militanti e la scelta incomprensibile del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, che si è dimesso per candidarsi al Parlamento. Dimissioni arrivate «in un momento delicatissimo per l'economia e la struttura istituzionale della provincia, senza la condivisione del partito e degli elettori».

 

Nei prossimi giorni i coordinamenti giovanili dell'Udc si riuniranno per indirizzare una vibrata protesta alla segreteria nazionale rivendicando il diritto della base di un partito di poter scegliere democraticamente i propri rappresentanti, riservandosi di adottare le dovute determinazioni in caso di mancato accoglimento.

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