I problemi ci sono e la crisi ovviamente si sente, ma le imprese a San Salvo sembrano reggere meglio che nel resto della provincia. Ad analizzare la situazione è il presidente della Confcommercio di Chieti, Angelo Allegrino, al quale abbiamo chiesto di concentrarsi sulla nostra città .
«La provincia di Chieti in generale rispecchia la situazione di crisi registrata a livello nazionale, ma al suo interno San Salvo e Lanciano sono le realtà che resistono meglio. Ciò non toglie che anche qui ci siano grossi problemi. Però, ad esempio, nella zona di San Salvo le imprese non hanno avuto il tracollo che c’è stato altrove. Inoltre c’è da considerare che una grossa fetta dell’economia locale è basata sull’agricoltura e da cui arrivano guadagni».
La Confcommercio, precisa Allegrino, ha tra i suoi associati la maggior parte delle attività medie e piccole della zona nel commercio e nel turismo, ma anche diverse altre imprese medio-piccole. «Facciamo controlli trimestrali e in alcuni periodi particolari come Natale e durante i saldi: abbiamo dunque un buon termometro della situazione ed emerge che se a livello provinciale il calo delle vendite è del 10% a San Salvo è del 5–6%». Secondo i dati dell’associazione non c’è un allarmante numero di attività in chiusura: «Non dico che siamo in pareggio, ma tra chi chiude e chi apre siamo più o meno lì».
I settori che resistono di più, oltre all’agricoltura, sono l’alimentare, dove però si è visto uno spostamento verso le fasce più economiche, i prodotti per la casa e la cura del corpo. A livello turistico, precisa, la stagione è andata abbastanza bene: il dato positivo a San Salvo è che ci sono molte case al mare di proprietà e ciò permette una discreta permanenza dei villeggianti.
Tra chi avverte maggiormente il peso della crisi, invece, ci sono le attività che lavorano con abbigliamento, pelletteria e profumi.
Se la situazione non è tragica come altrove, i problemi non mancano e sono soprattutto dati dalla «difficoltà a reperire denaro. Specie fino a 6 mesi fa, poi abbiamo promosso un accordo con alcune banche locali e con la Confidi forniamo una garanzia su parte del prestito chiesto dagli associati. Ciò aiuta molto». I problemi per l’ottenimento del credito potevano aggravarsi dal passaggio di alcuni Istituti del territorio, come la BLS, sotto grandi banche nazionali, come spiega il presidente di Confcommercio, ma ad ora non ciò non si è verificato.
Se gli accordi con gli istituti bancari aiutano, va anche incentivato maggior movimento in città per agevolare le attività commerciali: «Vanno promosse iniziative, anche a basso costo, ma che portino gente - aggiunge Allegrino -. Ne abbiamo parlato spesso con l’Amministrazione, che è stata molto disponibile. Anche sotto Natale qualcosa si è mosso, bisogna continuare così. In generale abbiamo visto che vengono organizzati eventi pure nei periodi morti lontano dall’estate, siamo sicuri che ciò darà risultati».