Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Torrebruna conferenza sul tartufo

Condividi su:
TORREBRUNA - ''Tartuficoltura vista come recupero dei terreni agricoli marginali nelle aree interne - Problematiche legislative inerenti'', questo il titolo della conferenza che si è tenuta a Torrebuna nell'ambito della sagra ''Tartufo Re''. Il futuro del tartufo è la tartuficoltura, questo è emerso dai lavori della conferenza, quindi con l'impianto di specie arboree appositamente micorrizzate, in grado di produrre tartufi che per qualità e quantità sono addirittura superiori ai prodotti naturali che si trovano nei boschi. Numerose le personalità politiche intervenute, gli esperti e gli operatori del settore. Giovanni Pacioni, docente di Botanica ambientale applicata presso l'università de L'Aquila, ha suggerito alcuni punti da inserire in una nuova legge regionale sul tartufo, riassumibili in norme certe per la certificazione e la tracciabilità del prodotto, un marchio di denominazione di origine, l'istituzione di un consorzio di tutela del tartufo, e puntare sull'innovazione tecnologica e la ricerca scientifica. Altra interessante proposta è stata quella di limitare gli accessi su un territorio ad un determinato numero di cercatori di tartufo, in modo da evitare le classiche devastazioni causate dall'uso sconsiderato di zappetti e da un prelievo evidentemente non sopportabile dall'ambiente. Brancadoro Antonella, dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo, ha evidenziato come l'Abruzzo e il Molise siano i maggiori produttori di tartufi, arrivando a coprire da sole almeno il 50 per cento della produzione totale nazionale. A fronte di questa evidenza però, le due regioni non hanno ancora saputo valorizzare il prodotto, anche a causa della mancanza di norme certe sulla raccolta e la commercializzazione dei tartufi. Un ritardo, quello degli amministratori, denunciato dallo stesso presidente della provincia, Tommaso Coletti, il quale, con un intervento molto apprezzato, ha stabilito delle priorità assolute. ''Bisogna far emergere questo mondo sommerso e incontrollato del commercio del tartufo, perché chi riempie il cofano della macchina di tartufi non può essere considerato un semplice sportivo che raccoglie per la propria famiglia. - ha detto, tra gli applausi, il presidente Coletti - Occorre una nuova legge regionale che fissi un limite agli accessi dei tartufai su un determinato territorio, magari ai soli residenti, ma anche al quantitativo giornaliero che ciascun cercatore può prelevare''. Insomma è necessario regolamentare e controllare il mondo del tartufo, in vista di uno sfruttamento razionale del prodotto che porti beneficio e ricchezza a tutto il territorio e non solo a qualcuno. In chiusura il sindaco di Torrebruna, Guido Colella, ha proposto all'amministrazione provinciale e alla Comunità Montana Alto Vastese di entrare a far parte dell'Associazione Nazionale Città del Tartufo, perché già questo potrebbe significare l'inizio di una gestione più oculata della risorsa tartufo. Francesco Bottone
Condividi su:

Seguici su Facebook