Sono stati tre gli idoli sportivi della mia giovinezza:  il calciatore  Pelè,  il pugile Nino Benvenuti  e il velocista Pietro Mennea.
Mi commuovevo per le loro imprese sportive. Li ricordo tuttora con grande piacere. Quando mi è stato riferito che Pietro Menna ci aveva lasciato per sempre, ho  avvertito una fitta al cuore. Pietro è stato l’  atleta bianco più grande di tutti i tempi.
Aveva conseguito quattro lauree, scritto  21 libri, battuto tutti i record.
Solo un grande uomo può diventare un grosso campione.  Non basta avere i  muscoli  poderosi  per diventare campioni.  Pietro Mennea era una vero uomo.
Ricordo la sua partecipazione ad un convegno  organizzato,  meno di due anni fa,  dalla Podistica San Salvo.
Il terribile male, probabilmente, non aveva ancora messo le radici nel suo corpo.
Ecco cosa disse, nel discorso  agli sportivi e a tanti giovani presenti in sala:”  Pur non avendo un grande talento ho dimostrato di sapere fare grandi cose. Senza spessore morale non si può fare una grande carriera. Per fare sport a certi livelli bisogna dare il massimo. Dietro la mia carriera non c’è nessuna cosa  straordinaria. Ho fatto tanti sacrifici. Mi allenavo tutti i giorni compreso a Natale. Sono l’atleta che si è allenato di più al mondo. Vent’anni sulla “breccia”, mai uno strappo muscolare. Se vuoi fare una carriera longeva devi fare così. Quando si fallisce nella vita non bisogna abbattersi. Si deve ripartire dai fallimenti per costruire una cosa importante. Nella mia vita quotidiana non ho mai svenduto la mia reputazione. Determinati valori non si possono acquistare. La famiglia ha un valore importante ed è l’ancora di salvezza. Le persone più vicine non ci abbandoneranno mai. Anche la scuola è importante. Dobbiamo aiutare le persone deboli. Chi può dare aiuto lo deve fare. Lo sport insegna a vincere, ma la vittoria non è fondamentale. E’ fondamentale vincere nella vita”
Grazie, Pietro, per le tue imprese sportive. Grazie, Pietro, per i tuoi esempi di vita.
La Vita vera inizia adesso!
Arrivederci, campione!