Le  tradizioni legate a San Vitale, patrono di San Salvo, esistono da 268 anni.
Il  19 aprile, si aprono a San Salvo i festeggiamenti   in onore del Santo.
Al termine della messa mattutina dello stesso giorno, il parroco don Raimondo Artese, procederà nella palestra della scuola elementare di  via De Vito alla benedizione della farina.
Una quarantina di donne volontarie  saranno  pronte ad impastare a mano circa 5 quintali di farina. Quando l’ impasto raggiungerà la giusta amalgama, sarà spianato con  il matterello in uno strato sottile, formando (le péttile) che verranno tagliate a forma di pappardelle (sagnitélle).
La mattina del 20 aprile si svolgerà la sfilata delle “sòme”. Cavalli e trattori agricoli addobbati a festa  trasporteranno al mulino, il grano offerto dalla popolazione per la preparazione dei taralli di San Vitale. Alle 12,30 circa, al primo sparo pirotecnico, le sagnitelle  verranno  calate in appositi calderoni di rame per la cottura.
Un successivo “botto” avvertirà la popolazione  che le ” sagnitelle” sono cotte, per essere servite con ragù di carne e formaggio pecorino.
Coloratissima la distribuzione. Le sagne verranno mangiate all’aperto. Non mancherà chi da casa si porterà un bottiglione di “Montepulciano”. Molta gente munita di pentole preferirà riportare a casa l’ appetitoso piatto. 
Gli emigranti e i turisti faranno sentire,  come al solito la loro presenza.
Il  21 inizierà la preparazione de  “le percelléte”  (taralli a forma di ruota dentellata). Saranno sempre le donne a procedere alla confezione del sacro pane.  Il numero dei “porcellati” confezionati si aggira attorno alle 15 mila, in modo che ogni famiglia possa aver in casa almeno un tarallo benedetto.
Nel pomeriggio del  28 aprile, la processione in onore del Santo patrono attraverserà le strade principali della città.  Alle 21,30 grande concerto del cantautore pescarese Giò Di Tonno.
Un interessante e nutrito programma per il quale hanno saputo ben lavorare il parroco don Raimondo Artese e il comitato feste.