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Unione Abruzzo e Molise, ospedale Caracciolo, tagli province, il senatore Di Stefano si 'confessa'

In una lunga intervista a .net il politico abruzzese spazia a 360 gradi su temi caldi che interessano i due territori

a cura della redazione
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PESCARA. Molise e Abruzzo di nuovo un’unica regione. L’idea prende sempre più piede e continua a trovare proseliti. L’ultimo in ordine di tempo (si fa per dire) è il senatore abruzzese del Pdl, nativo di Casoli, Fabrizio Di Stefano. In un’intervista rilasciata a .net, il farmacista di Tollo, ma politico di professione, spiega in maniera lapalissiana che il futuro delle due regioni sarà quello di tornare unite come prima del 1963. Una nuova unione che potrebbe penalizzare – avverte Di Stefano – il Molise, regione che rientra nell’Obiettivo 1 a differenza dell’Abruzzo. Oltre al progetto di macroregione, Di Stefano ha inteso porre l’accento sul taglio delle province (“favorevole sì a patto che Roma ci dica chi gestirà strade e scuole”), sanità (“l’ospedale Caracciolo di Agnone? E’ indispensabile per le aree interne abruzzesi ma per salvarlo si dovrà tornare ad una sola regione”), nuovo Governo (“la mia previsione e che resisterà almeno due anni”) e nuova legge elettorale (“per tornare a votare urge la riforma”). Infine Di Stefano porge gli auguri al neo sottosegretario molisano, Sabrina De Camillis (Pdl), che da oggi diverrà un punto di riferimento anche per i cugini abruzzesi.  

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