C’è un antico proverbio sansalvese che dice: «La pioggia caduta tra maggio e aprile vale più di un carro d’oro e chi lo tira». (Và le cchiù n’ acque tra maije e vrèle che nu cuà rre d’ore e chi li tére).
Se nei giorni passati non fosse caduta la pioggia, la raccolta delle pesche e degli ortaggi sarebbe andata in malora.
L’inverno mite, neanche un fiocco di neve, la scarsità dei fenomeni piovosi avevano reso i terreni meno permeabili, favorendo una forte siccità . I contadini erano disperati per i raccolti ormai compromessi; avevano perso ogni speranza, per fortuna Giove Pluvio si è scatenato.
Una bella rinfrescata, ma soprattutto una bella manna per le produzioni agricole. Il prezioso liquido ha riequilibrato il fabbisogno nutritivo delle piantagioni, permettendo una rapida ripresa della rigogliosità .
Le pesche torneranno a crescere come natura vuole.
Nei contadini sono tornati speranza e sorriso.
«Ringraziamo Dio – ha sottolineato un agricoltore – per la bella pioggia caduta dal cielo qualche giorno fa. Sarebbe stata una disdetta per noi. È proprio vero il proverbio che mi ha insegnato mio nonno». (Và le cchiù n’ acque tra maije e vrèle, che nu cuà rre d’ore e chi li tére).
Gli antichi proverbi non si smentiscono mai. Saggezza degli antichi per apprendere i segreti della vita.