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Pd nel caos, Monteferrante non ritira le dimissioni

L'accusa: «Esiste un partito nel partito»

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«Un partito nel partito». È quello che accade nel Pd di San Salvo e che è alla base delle dimissioni del segretario Agostino Monteferrante.

Ieri, dopo una riunione-fiume del direttivo, non c'è stata la marcia indietro dell'ormai ex-segretario. «Mi è stato chiesto di spiegare di nuovo le motivazioni delle mie dimissioni - spiega Monteferrante con una nota alla stampa - dopo averlo già fatto nel direttivo del 29 maggio. Ho ripetuto che in nessun caso avrei accettato di assecondare dentro la città l’esistenza di un partito nel partito, capace di prendere decisioni da portare a ratifica negli organismi competenti. Ho sostenuto che in nessun caso avrei accettato che tale realtà fosse legittimata dai massimi esponenti regionali del PD anche attraverso manifestazioni pubbliche dalle quali il partito è stato ritenuto estraneo.».

Il riferimento pare sia alla manifestazione di domani, 7 giugno, 'Vastese terra di nessuno', ufficialmente organizzata dall'associazione Il Territorio, vicina all'ex-consigliere regionale Antonio Boschetti, di cui è presidente Sergio Di Ninni; relatori: Luciano Cilli, Silvio Paolucci, Maria Amato, Luciano D'Alfonso e Giovanni Legnini.

Per Monteferrante manca un atteggiamento «forte e inclusivo capace di unire, di tornare a parlare a tutto il centrosinistra ed a tutti gli uomini di cui, a mio avviso, il partito non può non tener conto anche facendo ammenda dei propri errori». Negli ultimi mesi il Pd e gli altri partiti di centrosinistra della città sono tornati, dopo la rottura delle ultime Amministrative, a firmare mozioni e manifesti di protesta in modo unitario. Un percorso di riavvicinamento voluto dalla segreteria, ma, a quanto pare, osteggiato da altre 'forze' e correnti interne allo stesso Partito Democratico assecondate - cosa ancor più grave - dai massimi rappresentanti regionali (domani 'schierati' al gran completo nella suddetta iniziativa).

«Dopo aver perso tutto quello che c’era da perdere - continua l'ex segretario - a tutti i livelli mettersi in discussione è un dovere. Nella ricerca dell’incontro con le altre sensibilità del centrosinistra dovrebbe contraddistinguerci l’umiltà di chi ha bisogno di tutti, persiste invece l’atteggiamento velleitario di superiorità che fin ora non ci ha portato a grandi risultati pur garantendo periodi di falsa calma interna».
Un'accusa non indifferente, che lascia intendere la volontà di parte del Pd di rallentare o non cercare affatto l'unità del centrosinistra cittadino e ribadita nella conclusione della nota: «L’impegno della segreteria all’unità è stata stigmatizzata come “fuga in avanti”».

Infine, Monteferrante chiude il proprio comunicato con un ringraziamento per chi l'ha affiancato in questi anni: «Colgo l’occasione per ringraziare il direttivo ed in particolare Beatrice di Bartolomeo, Anna Rosa Costantini e Pino Cilli  membri della segreteria, per la collaborazione preziosa di questi anni».

Per il Pd di San Salvo, dopo aver toccato alle ultime elezioni comunali risultati da 'minimo storico' si apre un'altro difficile periodo di transizione.

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