Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha scritto il 3 aprile scorso alla Corte dei Conti per richiedere il pronunciamento sul pagamento degli oneri previdenziali da parte del Comune di San Salvo a beneficio del sindaco Tiziana Magnacca e del vicesindaco Angiolino Chiacchia.
La richiesta è stata inoltrata dopo le sentenze delle sezioni regionali di Basilicata e Lombardia su casi simili. Come spiegato in una nota diffusa oggi dai consiglieri Luciano Cilli e Arnaldo Mariotti, queste «hanno ribadito che l’accollo al bilancio pubblico della spesa per oneri previdenziali, assistenziali ed assicurativi impone che il lavoratore dedichi all’incarico di amministratore locale “l’esclusività del suo tempo e delle sue energie lavorative con contestuale rinuncia alla retribuzione corrispettiva"».
Mariotti - sentito telefonicamente - spiega che «è stato accertato che sindaco e vice continuano con la propria attività professionale, per questo non è giusto che le quote previdenziali siano a carico dell'ente. Oltre a ciò che è stabilito dalla legge, c'è anche un fattore di opportunità politica».
I consiglieri del Pd hanno inviato una comunicazione dell'avvenuta richiesta anche ai dipendenti comunali (segretario generale, responsabile del servizio Affari generali, personale Urp, responsabile del servizio Ragioneria) «perché è chiaro che in caso ci sia stato un errore, a pagare sarebbero anche i dipendenti».
Questa la nota del gruppo del Partito Democratico:
Gli amministratori locali lavoratori autonomi, per ottenere da parte dell’Ente Locale il pagamento degli oneri assistenziali, previdenziali ed assicurativi, devono formalizzare espressa rinuncia all’esercizio della professione o attività lavorativa. Solo in tal modo si realizza la parificazione ai lavoratori dipendenti i quali, per ottenere tale beneficio, ai sensi dell’articolo 86 del Testo Unico sugli Enti Locali, devono collocarsi in aspettativa non retribuita.
Questo hanno messo nero su bianco le Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei Conti della Basilicata e della Lombardia.
Le stesse Corti hanno ribadito che l’accollo al bilancio pubblico della spesa per oneri previdenziali, assistenziali ed assicurativi impone che il lavoratore dedichi all’incarico di amministratore locale “l’esclusività del suo tempo e delle sue energie lavorative con contestuale rinuncia alla retribuzione corrispettiva.”
Queste argomentazioni furono portati nel Consiglio Comunale dell’8 luglio 2013, in sede di approvazione del Bilancio di Previsione, dal Consigliere Mariotti che venne, come al solito redarguito dal Sindaco Magnacca, con l’approvazione tacita dell’intera maggioranza che si accoda sempre, salvo poi lamentarsi in privato.
Il gruppo Consigliare del Pd ha chiesto, sull’argomento, il pronunciamento della Sezione abruzzese della Corte dei Conti.
Se il Sindaco ed il Vice Sindaco, che notoriamente continuano ad esercitare la loro professione, volessero evitare il rischio dell’appropriazione indebita di denaro pubblico, potrebbero restituire i soldi al Comune di San Salvo prima che la Corte dei Conti si pronunci. I Consiglieri della maggioranza che hanno agito in buona fede, anche se con eccesso di zelo, battano un colpo.