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Il Forum Acqua: «Perché la politica non chiede conto ai dirigenti regionali?»

«Servono misure draconiane»

a cura della redazione
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Sul calo drastico nella qualità della acque balneari in Abruzzo è intervenuto il Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua. Il presidente Augusto De Sanctis pone alcuni interrogativi sulle intenzioni della Regione Abruzzo riguardo gli obiettivi fissati dall'Unione Europea.

«È evidente il drastico peggioramento, tenendo conto che le altre regioni avevano, almeno fino al 2013, la stragrande maggioranza delle stazioni di monitoraggio nella classe “eccellente” (a mero titolo di esempio, l'Emilia Romagna nel 2013 aveva solo una stazione in classe “buona” e tutte le altre in classe “eccellente”).
Da alcuni anni denunciamo il peggioramento dello stato dei fiumi ridotti a fogne e discariche e la gestione disastrosa delle società di gestione dell'acqua (responsabili della depurazione), alcune delle quali sono ormai in stato pre-fallimentare. Questi sono i risultati.

Il Forum Acqua si chiede come mai la politica, sia di centrodestra sia di centrosinistra, non appare voler chiedere conto di tale situazione ai funzionari che da decenni occupano posizioni chiave nell'amministrazione. Quali sono i risultati che può vantare in questo settore l'ing. Pierluigi Caputi, direttore di lungo corso dell'assessorato ai Lavori pubblici, nonché Commissario per la gestione del Servizio idrico da oltre 5 anni? Come mai il comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo presieduto dall'Arch. Antonio Sorgi continua imperterrito a rilasciare pareri positivi per intubare a fini idroelettrici fiumi così malridotti? Ci aspettiamo risposte a questi semplici quesiti.

L'assessorato ai Lavori Pubblici, guarda caso con l'avallo proprio del Comitato V.I.A., sta provando da anni a far approvare un Piano di Tutela delle Acque in cui si chiedono le deroghe fino al 2027 rispetto all'obiettivo di qualità fissato dall'Unione Europea per il 2015 (stato “buono”) per i nostri corsi d'acqua. Deroghe che, se approvate, rischierebbero di essere una vera e propria sanatoria per una situazione che danneggia pesantemente l'economia della regione basata in larga parte sul turismo. Quindi da un lato si chiedono le deroghe e dall'altro si continua ad aumentare la pressione antropica sui fiumi. Basti pensare che il Comitato VIA recentemente ha ritenuto di non far assoggettare a Valutazione di Impatto Ambientale l'intubamento del basso tratto del fiume Vomano, dove in alcuni periodi la portata scenderebbe all'8% di quella attuale. Praticamente uno dei principali fiumi della regione trasformato in rigagnolo!
Servono, al contrario, misure draconiane per far rispettare tutti gli obblighi di legge e controlli ferrei sui fiumi». 

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