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Centro di accoglienza, saranno trasferiti entro stasera i 30 profughi

Tiziana Magnacca: «Ho avuto l'impegno del presidente del consorzio Matrix»

redazione
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Nessun centro di accoglienza a San Salvo. È questa l'ultima notizia riguardante il centro nella zona industriale di San Salvo, dove da qualche giorno 30 eritrei richiedenti asilo politico erano ospitati nell'ala uffici di un'ex azienda. Ieri pomeriggio la Polizia municipale si è recata sul posto per un primo sopralluogo.

Questa mattina il sindaco Tiziana Magnacca ha incontrato il presidente del consorzio di servizi sociali Matrix, Simone Caner. «Stiamo facendo i dovuti controlli - dice il primo cittadino - Abbiamo avuto l'impegno del presidente del consorzio a trasferire entro stasera i profughi in strutture adeguate, non a San Salvo, con il coinvolgimento del territorio». In Comune in mattinata non c'era solo Caner, ma anche alcuni residenti della zona preoccupati di quanto stava avvenendo.

Il sindaco poi sottolinea la delicatezza e della situazione legata ai richiedenti asilo in Italia e invoca la collaborazione di tutta l'Europa: «Si tratta persone che sfuggono dalla fame e dalla guerra, non possiamo dimenticare questo. Non possiamo però nemmeno pensare che in questo momento storico l'Italia se ne faccia carico da sola. Il governo continua a scaricare sulle comunità territoriali tutti i problemi. È ora invece che si chieda all'Europa che anche la Germania apra dei centri di accoglienza così come la Francia, la Svezia, l'Inghilterra, l'Olanda ecc.».

«Con la somma destinata all'ospitalità - continua Tiziana Magnacca - sarebbe bene che si cominciasse a pensare ai tantissimi disoccupati che sono a San Salvo e su tutto il territorio italiano. Abbiamo padri di famiglia rimasti senza lavoro e prospettive». Â«Infine - conclude - se vogliamo accoglierli dobbiamo farlo in strutture adeguate».

IL MINISTERO - Il ministero degli Interni prevede che tutte le strutture che segnalano la propria disponibilità, debbano essere in possesso dei requisiti previsti dalle norme vigenti in materia di: urbanistica, edilizia, prevenzione incendi, igiene e sicurezza. Ad oggi, nella struttura della zona industriale, i lavori sono stati compiuti presentando in data 1 settembre una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), riguardante «manutenzione ordinaria e tinteggiatura muraria».
Non sappiamo se le altre autorizzazioni necessarie, normalmente concesse dall’ARAP, dal Comune e dalla ASL, siano state rilasciate, o se la struttura fosse già a norma.

Con il decreto del 24 aprile 2013 lo stesso ministero degli Interni ha stato stabilito che:
«Le provvidenze economiche spettanti ai profughi italiani e  loro familiari a carico, di cui all'art. 5 della citata legge n. 763/1981, cosi' come modificato dall'art. 2 della legge  15  ottobre 1991, n. 344, aggiornate alla variazione dell'indice dei prezzi al consumo della famiglie di operai e impiegati, sono determinate nei  seguenti importi:
    a) indennità di sistemazione una tantum pari a € 3.555,29;
    b) contributo straordinario pro capite giornaliero per un periodo massimo di sei mesi pari a € 35,56.

Le € 35,56 - somma che non viene consegnata ai profughi - comprendono i seguenti servizi: assistenza alla persona, pulizia, vitto e alloggio, assistenza linguistica e culturale, sostegno psicologico, fornitura di vestiario. 

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