Se ci sono attività che non conoscono crisi, ma aumentano i propri affari, sono le sale giochi, le cosiddette sale slot. Il nostro comune ad oggi ne conta sei, dislocate in vari punti della città , ci sono poi le tabaccherie e i bar - circa settanta - che dispongono di slot machine e gratta e vinci per agevolare il gioco anche a chi è semplicemente di passaggio.
Queste sale hanno avuto un enorme sviluppo negli ultimi anni, tale da renderne necessaria la regolamentazione. In Abruzzo è la legge regionale n. 40 del 29 ottobre 2013, a regolamentare la materia, prevedendo limiti importanti, per prevenire le ludopatie.
Questi limiti riguardano soprattutto i cosiddetti luoghi sensibili, quali scuole, centri di aggregazione per anziani e giovani, strutture preposte all'accoglienza di persone con particolari disagi sociali o appartenenti a fasce protette, in Abruzzo la giunta Chiodi ha stabilito che le sale slot devono distare almeno 300 metri da questi luoghi. Sono rispettati questi vincoli? Chi è preposto a vigilare?
Sono forme di tutela da un fenomeno quale quello della dipendenza da gioco, fondamentali, una dipendenza che purtroppo riguarda anche i nostri concittadini.
La testimonianza di uno di loro, da il senso della gravità . Lo chiameremo Mario, per tutelare la sua privacy.
Mario, quando hai iniziato a giocare?
Ho iniziato subito dopo esser andato in pensione, per passare il tempo e far passare la noia di giornate troppo vuote, andavo al bar e infilavo un euro, nel giro di pochi mesi sono arrivato a spendere più di cinquanta euro al giorno. Ho cominciato a chiedere soldi in prestito, prima ad amici, poi ad altri, per coprire i debiti alla famiglia, o per rifarmi delle perdite.
Data l'età dovresti essere cosciente della gravità , perchè continui?
Continuo perché ho sempre l'impressione che la volta dopo sarà quella buona, il problema è che se anche vinco, mi gioco subito la vincita, anche se mi dico che è l'ultima volta, gioco e rigioco.
Parlando con alcuni gestori, inoltre, abbiamo registrato che sono sempre più i giochi che ti danno una vincita (perdita) immediata, ad essere più in voga. Lotto, superenalotto, sono oramai superati, l'attesa è troppo lunga.
Nel convegno svoltosi lo scorso 20 settembre don Gianfranco Travaglini direttore della Caritas Diocesiana, elencando le maggiori cause di povertà , ha posto la dipendenza da gioco al secondo posto nella provincia di Chieti. Un dato desolante che deve far riflettere tutti.