Novità per quelle famiglie che hanno nel loro nucleo disabili psichici, fisici o anziani non autosufficienti assistiti in strutture private. Con una circolare del 6 ottobre infatti si informano i Comuni e le strutture interessate che la compartecipazione alle spese prevista dal decreto n. 91 dell’agosto 2014, verrà anticipata dai Comuni e coperta da un Fondo per l’integrazione socio-sanitaria, che prevede una copertura totale per il 2014 e all’80% per il 2015. I cittadini, pertanto, non dovranno pagare nuove quote per le mensilità residue del 2014.
Quindi le strutture sanitarie, per l’anno 2014, dovranno fatturare ai comuni di residenza degli assistiti, che si rifaranno sul Fondo regionale. Una manovra necessaria per il Piano di Rientro Sanitario che ci garantirà l’uscita dal commissariamento.
L’obbligo alla compartecipazione alle spese per le prestazioni riabilitative semiresidenziali e residenziali in fase di lungo assistenza (mantenimento), era stato introdotto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Governo Amato) nel febbraio 2001 e dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Governo Berlusconi) nel novembre 2001. Tale obbligatorietà non fu mai introdotta dai governi che si sono succeduti negli anni in Abruzzo: governo Pace (Centro-Destra), governo Del Turco (Centro-Sinistra), governo Chiodi (Centro-Destra), misura forse troppo impopolare.
Oggi questa obbligatorietà , non più prorogabile per uscire dal commissariamento, viene applicata e sostenuta da un Fondo regionale per il 2014. In questo momento di transizione, verranno svolte indagini informative, «grazie al contributo degli Enti in ambito sociale e per l’anno 2015, verrà introdotta la compartecipazione regolata sulla base dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) dei pazienti, favorendo in ogni caso equità sociale e progressività della compartecipazione e sostenendo i comuni dal punto di vista finanziario», come affermano gli assessori Sclocco e Paolucci.
Si ricorda che le prestazioni riabilitative ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali in fase intensiva ed estensiva e quelle rese nei casi di responsività minimale, restano a carico al 100% del Servizio Sanitario Regionale.