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Il biologico spiegato da una sansalvese

Intervista a Stefania Tenace, titolare di Verdebios

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In Italia ha preso piede negli ultimi anni la tendenza radical chic: è il borghese che indossa maglioni trasandati però di cachemire, ascolta musica jazz durante l’happy hour ma crede che la jam session sia una marmellata e soprattutto compra esclusivamente prodotti BIOLOGICI.
Secondo i risultati di uno studio pubblicato nella rivista “Le vie del Gusto”, negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom del Bio: nel 2009 il 56% di italiani ha acquistato prodotti biologici. Un successo che, però, non significa sempre una reale conoscenza di cosa è il bio e cosa invece non è, tanto che il 19% è convinto che si tratti di alimenti per vegetariani e prodotti per chi soffre di intolleranze alimentari.
I prodotti biologici rispettano l’ambiente e la salute, ma è opportuno sapere  con esattezza cosa sono per distinguere il vero bio dal falso che spesso si trova tra gli scaffali dei supermercati.
A tal proposito abbiamo intervistato Stefania Tenace, la giovane sansalvese titolare del punto vendita di prodotti e alimenti biologici  a Vasto, che ha creduto nella diffusione del Bio nella nostra zona.

Ciao Stefania, come è iniziata la tua avventura nel mondo bio?
La mia avventura è partita da San Salvo nel 2009, quando ho deciso di diffondere un modello di consumo differente, quello dei detersivi alla spina, attento  all’ambiente e alla salute della persona e che faccia fronte all’emergenza rifiuti del nostro Paese.

Cosa sono i detersivi alla spina?
Sono una modalità di consumo SOSTENIBILE, dove tramite appositi distributori si ha la possibilità di selezionare la quantità esatta di detersivi o detergenti di cui si ha bisogno e riciclare sempre la stessa confezione portando il contenitore da casa risparmiando così fino al 40%. Inoltre questi prodotti non contengono sostanze cancerogene come i formaldeide e sono realizzati con sostanze di origine vegetale, quindi attenti anche alla salute.

Il Bio riguarda solo la sfera dei detersivi e detergenti?
No, oltre a questo settore, col tempo ho deciso di ampliare la scelta verso alimenti e cosmesi biologicamente certificati, inserendo prodotti sfusi come cerali, pasta, legumi, frutta secca per far fronte ai problemi di salute dovuti alla nostra cattiva alimentazione.

Oggi quasi tutte le aziende propongono nel mercato prodotti biologici, ma come possiamo distinguere il vero Bio dal falso?
La garanzia è data dall’etichettatura: sull’etichetta devono essere riportate le indicazioni relative al metodo di produzione biologico in riferimento ai regolamenti CE 834/2007 e CE 889/2008 che devono essere autorizzate da un organismo di controllo a sua volta autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (M.I.P.A.A.F.). Insomma, i prodotti devono avere il logo con la fogliolina verde come in foto.

Come si è evoluta la tua campagna del Bio?
Col passare del tempo ho pensato di consolidare questa realtà fondando il marchio registrato “Verdebios”. In questa parola ho racchiuso tutte le attività che poniamo in essere quotidianamente nei confronti di persone che per diversi motivi decidono di approcciarsi a questo meraviglioso mondo del biologico, trasmettendo valori che vanno oltre il semplice acquisto e che mettono in condizione di scegliere prodotti che seguono un manuale di certificazione a livello europeo (regolamentato CE) che attualmente è l’unico sistema regolamentato che può fornirci la tracciabilità vera sui prodotti.
Verdebios in tutto questo pone l’attenzione anche nei confronti del km 0, dando la possibilità di acquistare un prodotto bio a minor prezzo, comprando direttamente dal produttore e incentivando l’economia locale. Inoltre fornisce la possibilità di conoscere prodotti ignoti a molti come i grani antichi, Solina, Saragolla e Senatore Cappelli.

Come ha reagito la nostra zona a questo tipo di prodotti?
La risposta della zona è stata positiva! L’intento di Verdebios è quello di diffondere sempre più informazioni sul mondo del biologico promuovendo ogni giorno nuovi prodotti e diffondendo informazioni del settore del bio nella nostra zona.

Cosa ti ha spinto a scegliere di investire nel biologico?
Penso che un mondo più consapevole, più etico, più sano sia la miglior strada per il benessere globale e per garantire il futuro di questa terra e dei suoi abitanti.

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