Era il 16 settembre quando scrivevamo della lapide sradicata di don Cirillo (leggi).
Torniamo oggi a fare una visita al cimitero di San Salvo, per vedere se qualcosa è cambiato, ma tutto è rimasto com’era, don Cirillo non è al posto che merita. La sua lapide è ancora affidata a Mimmo Paparella, il marmista che la prese in custodia ai primi di agosto e che ci ha proposto una soluzione che va a suo discapito. Paparella infatti, propone una struttura in ferro, incollare semplicemente il marmo alla sua vecchia base dalla quale è stata sradicata, sarebbe un pericolo per i passanti. I familiari di don Cirillo dopo il nostro articolo, hanno fatto visita al laboratorio di Paparella, addolorati dalla situazione creatasi. Ma il riposizionamento di una semplice lapide memoriale, sembra un problema irrisolvibile, per chi dovrebbe occuparsene.

I cimiteri sono i luoghi più evidenti, del rispetto per la memoria, in questi giorni, infatti il nostro cimitero è un vero giardino in festa. Vi si possono incontrare intere famiglie a risistemare le cappelle, a lucidare le lapidi degli amati scomparsi, secondo un’antica usanza, che ci fa sembrare ancora possibile il prenderci cura di chi non è più con noi. E’ questo il senso della festa di tutti i morti, tornare a trovarsi con chi si è amato, con il suo ricordo, con i suoi resti.  

Ma un'intera fila di loculi non è raggiungibile. È da oltre un anno, infatti, che sono transennati e puntellati, lavori iniziati che sembrano anch'essi non vedere la fine. Le date della nascita e della morte, sembrano indicare un tempo passato, ma il sentimento della perdita e del ricordo, l'affetto e la cura che si vorrebbero prestare, sono gli stessi, ma resi impossibili dalle barriere. 

L’Associazione Italia Nostra del Vastese, organizza anche quest’anno la Visita al cimitero come bene culturale, considerando il luogo in sé un patrimonio memoriale. La visita riguarderà nello specifico il cimitero di Vasto, il 30 ottobre alle ore 15,30.
Guida d’eccellenza il professor Luigi Murolo che condurrà i visitatori, in un percorso culturale che svilupperà i temi dell’architettura funeraria ottocentesca e della scrittura memoriale.
A San Salvo, non possiamo vantare manufatti di pregio, abbiamo i nostri cari e il loro ricordo e la lapide spodestata di un semplice parroco, che ha fatto parte integrante della storia della nostra città, che attendono considerazione.