Il punto nascita dell'ospedale 'San Pio' di Vasto è a rischio? A guardare le linee dettate dal ministero della Salute, sì. Queste infatti individuano in 1.000 parti all'anno la soglia per far sì che un punto nascita resti aperto e ne sia giustificata l'operatività . Gli ospedali abruzzesi che si 'salvano' da questo punto di vista sono solo due: Pescara e Chieti.
A Vasto nel 2013 - secondo i dati diffusi dalla Regione Abruzzo - ce ne sono stati 789. Sempre sotto mille tutte le altre strutture regionali: Avezzano 990, l'Aquila 955, Teramo 814, Sant'Omero 808, Lanciano 710, Ortona 488, Atri 467, Sulmona 328, Penne 311.
Ieri, l'assessore regionale alla Sanità , Silvio Paolucci, ha riunito il Comitato per il percorso nascita regionale (Cpnr). Il clima di spending review non eviterà di toccare anche i punti nascita abruzzesi. È da capire come sarà affrontata la razionalizzazione, considerata anche la particolarità del territorio regionale.
Per ora Paolucci non si sbilancia e dichiara: «D'ora in avanti l'unico parametro che utilizzeremo per mettere in efficienza i punti nascita sarà la sicurezza del nascituro e della madre. Tutto il resto passa da questo momento in secondo piano».
Cosa si intende per «sicurezza del nascituro e della madre»? Il timore è che Vasto venga spogliata anche di un'altra funzione vitale per tutto il territorio.