Ieri si è celebrata la giornata internazionale contro il femminicidio. Tale termine, il cui primo uso risale alla strage di Ciudad Juarez in Messico nel 1993, sta ad indicare le violenze fisiche e psicologiche di cui sono vittime le donne, per questioni relative all'identità di genere.
Ieri, chi ha comprato il pane a San Salvo, lo ha trovato confezionato in un modo nuovo, perché per molte donne purtroppo la violenza è pane quotidiano. Per sensibilizzare tutta la città sul tema della violenza di genere, infatti, l'associazione Emily e l'assessorato alle politiche sociali, in collaborazione con i panifici locali, hanno proposto questo strumento per dialogare con tutta la città .
Attiva la collaborazione anche dell'istituto 'R. Mattioli', grazie alle studentesse dell'IPSIA, che hanno realizzato numerosi lavori: disegni e video.
Il femminicidio, non è un semplice omicidio, racchiude in sè tutta una serie di violenze fisiche e psicologiche, che hanno una natura univoca, quella di credere che la donna è un essere sottoposto, che si può possedere e maltrattare a proprio piacimento. Per questo è un problema che si può superare, in quanto un problema culturale, educando fin dalla più tenera età al rispetto dell'altro. Siamo di fronte come affermato dall'assessore Maria Travaglini, "ad una crisi di valori", sta a tutti noi e alle istituzioni, porvi rimedio.
Lo sportello Save è aperto tutti i lunedì dalle 8,30 alle 10,30 con la psicologa Manuela Colanzi e tutti i venerdì dalle 9,00 alle 11,00 con l'avvocato Silvia Notaro, presso la sede distaccata del municipio in piazza San Vitale, si può inoltre contattare l'associazione Emily, anche su FB alla pagina "Save sportello antiviolenza" o al numero 0873 548747.