Questa mattina ci siamo recati presso i terreni invasi dalle acque nei giorni scorsi. L’argine del torrente è tracimato proprio in corrispondenza del vivaio Spadaccini, più a monte nei pressi del tracciato ferroviario e nella proprietà del camping Europa.
Il vivaio Spadaccini ha subito danni enormi. Ad oggi molti dei terreni sono invasi dalle acque, il cui drenaggio è impedito dalla mancanza di elettricità dallo scorso giovedì. Migliaia di euro di danni, con piante di pregio che rischiano l’asfissia. Un altro episodio simile, sembra sia avvenuto nel 2003 e nonostante le denuncie alle autorità preposte, nulla è stato fatto per evitare un disastro annunciato.
Abbiamo percorso a piedi, il tratto del torrente straripato. Vi sono, come si può vedere dal materiale fotografico in allegato, alberi ad alto fusto, che crescono rigogliosi proprio al centro dell’alveo del torrente. Il più grande è proprio in prossimità del cavalcavia della SS. 16, imputato di aver ostruito pesantemente il decorso delle acque.
La pulizia del torrente sembra non venga effettuata da decenni, lo attestano lo stato della vegetazione e le testimonianze dei residenti. Inoltre, le antiche pratiche, che portavano i nostri padri e nonni, a far legna lungo il torrente andando ad eliminare quegli arbusti che giovedì hanno creato il disastro, grazie all’avvento dell’elettricità e del metano, non vengono più eseguite.
L’unica area curata da cooperative ambientaliste è il Biotopo costiero, che è anche un sito di interesse comunitario, dove appunto vivono le tartarughe imputate, che costituiscono un importante pregio per il territorio, motivo di visita di scolaresche e turisti. La cooperativa si interessa da diversi anni della pulizia dell’area, ampiamente documentabile, fino a 200 metri dalla battigia.
È infatti in questo punto, libero da arbusti e canne, che l’idrovora che sta ripulendo dalle acque il complesso 'Le Nereidi', sta scaricando a mare. La salvaguardia dell’ambiente, infatti, come già affermato dalle numerose associazioni ambientaliste intervenute dopo esser state accusate d’esser causa dello straripamento, non impedisce la pulizia da canne e arbusti del torrente, da chi sarebbe preposto a farlo, il Consorzio di Bonifica Sud.
Il torrente Buonanotte rientra in parte, nella perimetrazione del Parco della Costa Teatina, presentata alle associazioni e ai comuni lo scorso 13 febbraio dal commissario ad acta Giuseppe De Dominicis, presso i palazzi della provincia di Chieti. Rientra nella cosiddetta fascia C, ossia nelle aree di protezione, per la conservazione di ambienti naturali in parte antropizzati, in cui può essere esercitata ed incentivata l’attività agro-silvo-pastorale secondo criteri tradizionali oppure secondo gli attuali principi dell’agricoltura biologica.
Una nuova possibilità di sviluppo dunque, per un’area che ha bisogno di attenzione e cura.