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'Selfie' col 'pantano', ma «poca solidarietà»

Affollamento di curiosi alla marina nei giorni scorsi

redazione
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Che la marina negli ultimi giorni fosse trafficata come nelle belle giornate di sole è ormai cosa nota: in tanti hanno raggiunto la parte più a nord dell lungomare con sincera preoccupazione e per rendersi conto da vicino dell'entità del disastro.

Anche San Salvo Marina, però, non è riuscita a fuggire dalla fredda logica del cosiddetto turismo da tragedia tornato tristemente alla ribalta con il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio: decine di persone anche da tutto il territorio, ma anche da più lontano, arrivate sui marciapiedi antistanti le zone più colpite per scattare la propria foto ricordo da condividere sui social network.
Alcuni di loro hanno usato lo scenario desolante dei complessi residenziali come sfondo dei propri selfie sorridenti. I più 'temerari' hanno rischiato anche goffe cadute nell'acquitrino per essere ancora più vicini ai luoghi saliti alla ribalta della cronaca.

Logiche forse inconcepibili; scene che non sono passate inosservate neanche agli occhi di chi in questi giorni sta portando a compimento la triste conta dei danni. 
Uno di loro (ascoltato durante il reportage di ieri, leggi) denuncia la scarsa solidarietà riscontrata rispetto alla grande attenzione creatasi intorno all'alluvione: «Guarda come stiamo lavorando - dice indicando il generatore di corrente appena sufficiente a illuminare il locale - A San Salvo si conteranno non so quanti generatori simili e pompe per aspirare l'acqua. A ben pochi è sorto un dubbio riguardo le condizioni in cui ci troviamo».

Stesso discorso per le auto: «A San Salvo l'agricoltura ha un ruolo fondamentale, chissà quanti trattori ci sono in giro. Un mezzo per tirare fuori le automobili rimaste in acqua per giorni sarebbe stato comodo».

L'intenzione dell'appello non è fare di tutta un'erba un fascio, c'è chi ha risposto prontamente all'emergenza (rendendo possibile ad esempio l'evacuazione sul mezzo meccanico, leggi), ma sottolineare - non senza amarezza - come alla tanta attenzione non corrisponda un'altrettanto proficua collaborazione e solidarietà (ancora ben accetta).

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