Sono arrivati poco prima di mezzogiorno gli agenti del Ris di Roma per effettuare i rilievi nel bar Evelin, teatro il 14 aprile scorso della sparatoria tra cittadini albanesi residenti a San Salvo (leggi).
Gli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche dovranno ricostruire l'esatta dinamica dello scambio di colpi d'arma da fuoco che ha portato al ferimento di Fasli Faslia e all'arresto - nelle ore successive - di quattro persone, tra le quali lo stesso ferito.
Sul posto sono presenti anche i carabinieri di Vasto coordinati dal tenente Fiorini, i legali e i familiari dei coinvolti. La strada verrà chiusa per permettere i rilievi.
In carcere, oltre al 32enne ferito a una gamba che si trova nel penitenziario di Pescara, ci sono anche i fratelli Clirim Tafili e Lulzim Bimi (tutti e tre accusati di porto d'armi abusivo e tentato omicidio) ed Elvin Tafili (accusato solo di porto d'armi abusivo).
Le loro versioni sono discordanti. Per i difensori di Faslia (gli avvocati Fiorenzo Cieri e Luigi Stampone) il loro assistito ha esploso dei colpi accidentali cadendo a terra dopo il ferimento; secondo la difesa di Tafili (Giovanni e Antonello Cerella) che era presente nel bar, i colpi sono partiti da fuori il bar e la risposta sarebbe arrivata dall'interno per difendere i bambini che in quel momento erano nel locale per assistere alla partita di Champions League. Lulzim Bimi, che secondo l'accusa sarebbe colui che ha esploso i colpi che hanno ferito Faslia,è difeso dall'avvocato Marisa Berarducci.
L'unica cosa certa finora è che tutti e 4 i protagonisti della vicenda giravano armati di pistola per vedere una partita di calcio.