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Il Consultorio Familiare di San Salvo, una realtà in decadenza

Servizi e prestazioni ridotti al limite, per un servizio che in passato era definito di eccellenza

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Si è parlato molto negli ultimi mesi, della situazione precaria in cui versa il Consultorio Familiare di San Salvo, abbinando le sue problematiche a quelle del Distretto Sanitario di Base. Oggi abbiamo incontrato l’unica referente attualmente in servizio stabile,  la dottoressa Silvana Staffolani.

E’ lei a parlarci dei servizi attualmente prestati dal consultorio, che ricordiamo è l’unico servizio di assistenza gratuito ad accesso diretto, che secondo la legge n. 405 del 1975, è istituito per fornire servizi di assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia; per la tutela della salute della donna; per la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso.

E’ presso il Consultorio, che si svolgono i vari servizi di screening  ginecologico, basta recarsi presso il vecchio poliambulatorio il lunedì e il venerdì per trovarvi oltre 50 donne in fila, in attesa dell’unica ostetrica disponibile appunto, solo due volte a settimana.

La ginecologa, manca invece da tre anni. Si reca presso il Consultorio una volta al mese un ginecologo per due ore, troppo spesso medici obiettori.

L’assistente sociale manca dal settembre 2014, mai reintegrato.

Non si può in questo modo creare una continuità di cura, predisporre progetti di prevenzione, in definitiva non si può fare ciò per cui un Consultorio Familiare è nato.

La dottoressa Staffolani, ci parla con passione di quanto sia necessario ed utile alla città intera che il Consultorio funzioni, “Il nostro responsabile il direttore Vincenzo Orsatti, si sta prodigando affinché tutto torni a funzionare, speriamo di ottenere presto i primi risultati”.

Il consultorio nato nei primi anni ’90, ha promosso negli anni progetti innovativi  e all’avanguardia nel settore sanitario e sociale, basti ricordare il progetto “Spazio adolescenti”, nel 1995, con cui si svolsero nelle scuole  corsi per gli insegnanti e sportelli di ascolto per gli studenti, o il progetto “Spazio stranieri”, nel 1997, grazie alla dottoressa Mariella Spera che arrivò a prestare cure casa per casa, pur di superare la diffidenza delle decine di donne bosniache giunte sul nostro territorio all’indomani della guerra di Bosnia-Erzegovina.

Non si comprende cosa sia accaduto cosa abbia fatto interrompere e disperdere energie e Know how, così importanti, ma nel panorama socio-sanitario sansalvese, queste sono forze che non possono essere disperse. La nostra città necessità di una struttura sociale forte, donne e professioniste come la dottoressa Staffolani, vanno sorrette e incoraggiate, non solo virtualmente. La collaborazione interistituzionale nei progetti sociali ad un certo punto si è interrotta, come afferma la stessa dottoressa, recando un danno alla città e alle sue famiglie.

Ricordiamo che il consultorio è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 15.00 e dal 1 settembre anche nei pomeriggi del martedì e del venerdì.

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