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Piscina comunale, salta il progetto di riqualificazione dell'area?

Aree pubbliche affidate senza alcun regolamento comunale che ne uniformi la gestione

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Torna alla ribalta il progetto del M5S per  la riqualificazione del lungomare di San Salvo, protocollato il 7 febbraio 2014 all’amministrazione comunale, per la gestione delle aree verdi antistanti gli stabilimenti balneari, da parte di privati. Silverio Marzocchetti lo fa, pubblicando alcune foto delle aree, facendo appunti sulla pulizia e sull’abbandono dei giochi.

Ad oggi non è giunta alcuna risposta formale al M5S, riguardo quel progetto.

A San Salvo sono diverse le aree e gli impianti pubblici affidati a privati o ad associazioni sportive. La gestione non si basa su un unico regolamento ad oggi inesistente.

Succede quindi che coesistano casi in cui un campo viene affidato in modo gratuito ad una società, chiedendone la semplice manutenzione ordinaria, un altro impianto venga gestito grazie a contributi comunali, ed un terzo impianto debba pagare annualmente oltre 2000 euro. Tutte le gestioni ad oggi sono attive in regime di proroga.

Ci sono poi i cosiddetti “Project Financing”. Il primo intrapreso da questa amministrazione  è stato quello sottoscritto nell’aprile 2014 con la RTI Millesport e M&A, inerente l’ampliamento e l’ammodernamento della piscina comunale, la costruzione di un centro fitness, la riqualificazione della pista di pattinaggio e dei campi di calcetto, la gestione trentennale degli impianti realizzati ed esistenti, dietro un investimento di 931.500 euro da parte della RTI oltre al versamento alle casse comunali di un canone annuo di 3.100 euro ed il pagamento di un diritto di superficie di 150 euro per l’intera superficie. (leggi)

Il progetto esecutivo presentato a gennaio 2015, è stato approvato e comunicato alla RTI il 2 luglio 2015 secondo quanto appreso dall’ufficio tecnico competente.

Sono decorsi da allora, oltre 60 giorni, termine entro il quale secondo il bando, la RTI avrebbe dovuto iniziare i lavori, senza ammissione di sospensioni o proroghe salvo per motivi imputabili al Comune o da questi disposti, pena il decadimento dell’intero bando. Il Project Financing è dunque fallito?

Diversi i casi, diverse le gestioni. Utile sarebbe per una città come la nostra, avere un regolamento che consenta di avere dei parametri oggettivi di riferimento, in modo da non incorrere in una gestione soggettiva della cosa pubblica.

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