Due settimane fa, in pieno centro a San Salvo, davanti allo stadio comunale “Davide Bucci”, vennero sparati dei colpi d’arma da fuoco contro la saracinesca di un’attività commerciale, venne liquidato il tutto come un affare privato, un problema limitato ai soggetti interessati.
Due giorni fa Ion Sutu, viene trovato morto ammazzato in un casolare di campagna abbandonato, dove sembra che vivesse da tempo con il suo presunto assassino. Dalle indagini in corso e dalle prime dichiarazioni delle forze dell’ordine il tutto è stato derubricato come un litigio sopravvenuto dopo una bevuta e finito in tragedia, dunque anch’esso un fatto privato.
Due atti violenti, di una violenza inaudita, che hanno creato sgomento in tutta la comunità sansalvese.
E poi nei giorni scorsi il ritrovamento di siringhe in pieno centro storico, denunciato dalla nostra testata, grazie alle segnalazioni dei nostri lettori, in luoghi non periferici, ma centrali, lì dove la vita sociale della nostra città dovrebbe esser più forte.
Tutto ciò avviene, mentre il governo centrale dà disposizioni, per la diminuzione delle prefetture, l’onorevole Maria Amato, ha partecipato questa mattina ad un primo incontro presso il ministero della Pubblica Amministrazione, con il ministro Marianna Madia. “C’è assoluta convergenza col ministro sulla necessità di una riorganizzazione della macchina amministrativa che garantisca efficienza e qualità – hanno affermato ancora i parlamentari – tuttavia abbiamo chiesto che non sia smantellata la presenza dello Stato nei territori”.
Il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca, inoltre, questo pomeriggio ha diramato un comunicato con il quale informa la cittadinanza che “da qualche settimana il territorio comunale viene monitorato e controllato con la massima attenzione dai Carabinieri con la presenza di tre pattuglie in servizio durante l’intera giornata”.
La polizia municipale, sta da settimane compiendo un controllo capillare del territorio, i posti di blocco dei suoi agenti sono quotidiani.
Il problema si è dunque posto, l’allerta è finalmente alta, spari in città, omicidi, non possono essere considerati fatti privati, quando la violenza entra in una città, la condanna di tale atti deve essere ferma, decisa, collettiva.
Servizio e intervista di Antonia Schiavarelli