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Un'altra siringa trovata davanti ad una scuola

L'eroina è merda

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Una segnalazione, ci mette al corrente di una nuova siringa, il luogo, una scuola.

Il suono degli strumenti dell’orchestra giovanile invade i vicoli, le voci dei bambini del tempo pieno riempiono gli spazi di uno spettacolo desolante.

Un’altra siringa, vicino alle scuole elementari di via De Vito. Dalla casa parrocchiale alla scuola. Ce lo stanno buttando in faccia il loro malessere, nessun interesse nel tutelare chi quel veleno non lo conosce, nessun timore o preoccupazione che qualcuno possa farsi del male. Ma è il veleno, la merda che ti inietti a non farti ragionare, forse.

E’ un problema sociale, davanti ad una scuola diventa anche un problema di igiene urbana. Come è possibile?

L’eroina è merda, continueremo ad affermarlo, per continuare a disgustarci davanti a queste foto.

Solo ieri in un convegno, il consigliere di San Salvo Democratica Domenico Di Stefano, parlando della sicurezza nella nostra città, ricordava i dati di un convegno tenutosi nel gennaio 2014, in cui veniva presentato un rapporto dell’Osservatorio Provinciale sulle tossicodipendenze. Il vastese era presentata allora come una terra di confine, in cui l’uso di sostanze stupefacenti come lo spaccio era a livelli allarmanti. (leggi).

Non siamo come tutti gli altri, viviamo in un territorio diverso, fu lo stesso  Gabriele Di Francesco responsabile dell'Osservatorio, nel commentare i dati negativi sul consumo eccessivo di sostanze stupefacenti in questa parte della provincia di Chieti ad affermarlo, «a causa delle mutate condizioni sociali che sono avvenute negli ultimi decenni nell’area Vasto-San Salvo, un polo in cui le trasformazioni sociali sono state molto violente con lo sradicamento della sua cultura originaria dove si innestano fenomeni di disagio sociale e di devianza. L’incremento di ricchezza mobile ha aperto la strada ai fenomeni di maggiore consumo di droga oltre alla constatazione che nelle zone di confine c’è maggiore possibilità dell’incontro di più traffici grazie alle direttrici viarie, come nel caso di San Salvo, dell’autostrada e della fondovalle Trignina».

Non siamo come tutti gli altri. Il nostro territorio ha bisogno di maggiore attenzione, i nostri ragazzi hanno bisogno di luoghi di ritrovo, che non siano locali commerciali, o la strada, ma ambienti in cui l’incontro e lo scambio di esperienze avvenga in modo sano, ora non al termine di qualche opera pubblica, i nostri ragazzi ce lo hanno chiesto chiaramente, ce lo hanno urlato con 600 firme. (leggi)

Il progetto “Chi c’è in ascolto”, che nel 2014, veniva presentato come strumento utile all’ascolto del disagio e offriva strumenti di dialogo per le famiglie, è arrivato al termine del suo percorso quest’anno. Le siringhe che troviamo per strada ci segnalano, che questa non può essere l’unica strada, l'unico strumento di contrasto al disagio. Il disagio è palese, basta fare una passeggiata alle 18 per le strade del nostro centro per averne una esatta percezione.

Si riuniscano di nuovo, come allora le istituzioni. Allora vennero presentati i dati di un decennio, non ci sembra utile doverne attendere un altro per comprendere che il fenomeno è in aumento, oggi oltre ai dati si pongano le basi per le proposte e magari per le soluzioni.

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